Dal 1° febbraio sarà presa in gestione dalla società in house Qualità & Servizi: solo cibo biologico e a Km O di alta qualità. E alle famiglie non costerà un euro in più.
di Gabriella Congedo
CARMIGNANO (Po) – È proprio nei momenti di crisi che servono scelte coraggiose. Ed è una scelta coraggiosa, etica e politica, quella del comune di Carmignano che dal 1° febbraio 2021 ripubblicizza il servizio di mensa scolastica con una nuova missione ispirata ai valori di Slow Food: buono, pulito e giusto.
Il soggetto che si occuperà della ristorazione scolastica è Qualità & Servizi, società in house detenuta interamente da alcuni Comuni della Piana fiorentina: Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Calenzano e adesso anche Carmignano. Considerata la migliore azienda di ristorazione scolastica della Toscana – si serve solo da produttori locali di fiducia- e un’eccellenza a livello nazionale.
Ma cosa vuol dire in pratica lo slogan “buono, pulito e giusto”? Lo spiega il sindaco Edoardo Prestanti: “Fornire buon cibo biologico e a Km 0 di alta qualità per le nostre scuole, creare una comunità del cibo, cercando di collegare gli agricoltori locali alla fornitura necessaria per il fabbisogno della mensa, sostenere un’economia circolare fatta di riduzione dello spreco di cibo”.
Per il sindaco e per l’assessore alla Pubblica istruzione Tamara Cecconi il progetto della mensa bio e a Km 0 è stato un chiodo fisso fin dall’insediamento. Hanno incominciato a lavorarci nel 2017 e non hanno più mollato. In parecchi li sconsigliavano, raccontano, ma loro hanno tenuto duro. Hanno dovuto aspettare che scadesse il precedente contratto con un’azienda privata, prorogato di alcuni mesi causa emergenza Covid, ma infine il momento è arrivato e tra poco più di un mese i bambini di Carmignano avranno nel piatto solo cibo buono e fresco, di qualità e privo di residui chimici.
Una conquista in linea con la battaglia che il Comune conduce da anni per liberare il suo territorio da pesticidi e veleni. Qui un’ordinanza proibisce di usare erbicidi contenenti Glifosate (Carmignano ha aderito alla Rete Europea delle Città Libere da Pesticidi), c’è uno Sportello Verde che fornisce consulenze agli agricoltori e si sta lavorando per far nascere un Distretto biologico del Montalbano. Siamo sulla buona strada, il territorio di Carmignano può vantare una percentuale record di SAU (superficie agricola utile) biologica che sfiora il 45%.
“Lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, di cui ci siamo sempre fatti promotori, passa anche dall’uso di prodotti di qualità e a chilometro zero, ma soprattutto dall’educazione dei nostri ragazzi – commenta Tamara Cecconi – La scuola non è solo il luogo della formazione ma anche dell’educazione a 360 gradi: questo comprende anche l’alimentazione”.
Una mensa bio con prodotti locali e di stagione sarà importante anche come sbocco commerciale per gli agricoltori locali. “Se tutte le mense dei 10 Comuni del Montalbano passassero al biologico questo potrebbe essere un volano per convincere molti produttori a passare all’agricoltura bio” commenta Alessandro Bandinelli presidente del Biodistretto del Montalbano, l’associazione che raggruppa i produttori bio della zona. E nascerebbe davvero una Comunità del Cibo che terrebbe insieme in un circuito virtuoso agricoltori e consumatori.
Del progetto fa parte integrante la lotta allo spreco alimentare. Il cibo non toccato sarà donato alle mense della Caritas, quello avanzato si trasformerà in compost. In ogni caso si farà in modo di ridurre al massimo le rimanenze. Qualità & Servizi ha adottato un software che permette di analizzare il gradimento dei piatti così da poter intervenire per correggere abbinamenti sbagliati o ricette poco gradite.
Stessa attenzione alla sostenibilità ambientale su altri aspetti che possono apparire secondari ma non lo sono, come l’impiego di contenitori lavabili e riutilizzabili per il cibo e la consegna dei pasti con furgoncini elettrici a zero emissioni di CO2.
Tutto questo avrà un costo, si dirà. Invece a Carmignano sono riusciti nell’impresa di far quadrare i conti: “La mensa non verrà a costare un euro in più alle famiglie” assicura Tamara Cecconi. A dimostrazione che quando si crede fortemente in qualcosa conviene gettare il cuore oltre l’ostacolo.
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