Il Padule di Fucecchio ha organizzato il primo convegno regionale sulla fauna invertebrata con ricercatori di vari istituti che ne curano il monitoraggio e la conservazione.
Si è svolto online il primo convegno regionale dedicato a fare il punto sullo stato di conservazione della fauna vertebrata della parte settentrionale della Toscana, sia appenninica che planiziale. L’evento è stato organizzato dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, con il patrocinio e il contributo della presidenza della Regione Toscana.
Al convegno hanno preso parte ricercatori di vari istituti (Università di Firenze, CNR, Museo di Storia Naturale di Pisa, Centro Ornitologico Toscano) che si occupano di monitoraggio e conservazione della fauna vertebrata sul territorio (pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi). Anche il personale del Centro ha illustrato due delle proprie attività di studio in corso: l’evoluzione della presenza di cicogna bianca in Toscana a partire dalla sua recente reintroduzione e il monitoraggio dell’ululone appenninico, un piccolo anfibio endemico dell’Appennino, gravemente minacciato di estinzione.
Il Padule di Fucecchio è la più estesa palude interna italiana. Ampia circa duemila ettari, si sviluppa tra le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Pisa. La grande maggioranza dell’area è situata nella zona della Valdinievole, quindi a sud dell’Appennino pistoiese, fra il Montalbano e le colline delle Cerbaie; presenta come unico emissario il canale Usciana. Dal 2013 il Padule di Fucecchio, insieme ad altre 6 aree umide toscane, fa parte del novero delle Zone umide di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar.
Il Padule rappresenta un’attrazione turistica notevole, sia dal punto di vista florofaunistico (birdwatching) che paesaggistico (fotografia). A Castelmartini (frazione di Larciano) si trova il Centro di ricerca, documentazione e promozione con compiti prettamente scientifici e divulgativi nell’ottica della conservazione e valorizzazione dell’area del Padule e del lago di Sibolla.
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