Dai primi di novembre si sono accumulati più di 60 sacchi. Ieri sopralluogo di Legambiente Quarrata, il presidente: “Situazione grave e pericolosa da risolvere immediatamente”.
di Gabriella Congedo
QUARRATA (Pt) – Più di un mese con i rifiuti sotto casa. In un’abitazione di Quarrata, dove dal 30 ottobre ci sono otto persone positive al Coronavirus – e causa Covid purtroppo c’è stato anche un morto – dai primi di novembre nessuno va più a ritirare l’immondizia. Con il risultato che davanti alla casa si sono accumulati circa 60 sacchi neri, più i sacchi rossi per i positivi al Covid che Alia ha consegnato negli ultimi giorni. E meno male che non siamo in estate.
Una storia incredibile segnalata da Legambiente Quarrata. L’associazione ha ricevuto il messaggio disperato di una signora che abita in questa casa ed è anche la figlia della persona deceduta per Covid. La donna le ha tentate tutte, ha telefonato al Comune e ad Alia, ha contattato pure la stampa locale ma niente si è mosso. L’immondizia è sempre lì e la situazione per la famiglia diventa ogni giorno più difficile e pericolosa. Così ha chiesto aiuto ai volontari di Legambiente Quarrata che ieri 8 dicembre, con tutte le precauzioni del caso, muniti di mascherine ad alta protezione e senza toccare niente, hanno fatto un sopralluogo per rendersi conto di persona.
“Abbiamo preso atto della gravissima situazione che la signora ci aveva descritto nel messaggio e con le fotografie che ci aveva inviato – spiega il presidente di Legambiente Quarrata Daniele Manetti -. Qui c’è una montagna di rifiuti da portare via urgentemente, non c’è un minuto da perdere. Ci attiveremo subito con il Comune, i responsabili di Alia, il CIS e le Forze dell’Ordine e seguiremo questa faccenda fino a quando non sarà risolta. Sono in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini”.
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