Venerdì 27 novembre la quinta edizione in diretta streaming. Emergono più ombre che luci con Prato che prova a fare da faro.
PRATO – Sull’economia circolare la Toscana è ancora in mezzo al guado. L’annunciata rivisitazione del PRB (Piano regionale Rifiuti e Bonifiche), che dovrebbe finalmente collocare la regione tra i territori virtuosi della pianificazione nel settore, è ancora ferma al palo. I principi cardine che dovrebbero ispirare questa rivoluzione gentile sono: responsabilità, prossimità e innovazione tecnologica.
Venerdì 27 novembre, in diretta streaming da Officina Giovani di Prato, si svolgerà la quinta edizione toscana del Forum dell’economia circolare, con un parterre di relatori prestigiosi e il patrocinio della Regione Toscana, la collaborazione del Comune di Prato e del Cesvot.
L’Economia circolare green può svolgere un ruolo importante nel nuovo contesto di crisi sanitaria ed economica che l’Italia sta attraversando perché può creare nuova occupazione – fino a un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro -, portare risparmi per le imprese – 600 miliardi ogni anno – e benefici per la qualità dell’ambiente – tra il 2% e il 4% del taglio delle emissioni di gas serra. Per questo è importante accelerare in questa direzione facendo sì che l’economia circolare diventi davvero uno dei pilastri del Recovery Plan italiano.
“Il Comune di Prato ha aderito da subito al Forum dell’Economia Circolare di Legambiente – afferma Valerio Barberis, assessore all’Economia circolare del Comune di Prato – perché in linea con la vision che sta portando avanti da anni sulla transizione della città verso i modelli della circolarità. Il distretto tessile, basato storicamente sul recupero degli abiti di lana per generare nuovi tessuti; la tradizione di rigenerazione urbana e recupero del patrimonio edilizio esistente della città; il riuso delle acque reflue civili e urbane che confluiscono nel più grande acquedotto industriale d’Europa, ne sono solo alcuni esempi”.
Fonte: Legambiente Toscana
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