“I provvedimenti del Governo avvantaggiano la grande distribuzione. La Regione Toscana permetta alle persone di spostarsi per approvvigionarsi dai Gruppi di Acquisto Solidale”.
di Iacopo Ricci
LUCCA – La permanenza della Toscana in zona rossa non deve penalizzare i piccoli produttori locali – agricoltori, allevatori, apicoltori – che offrono un fondamentale sostegno alla sicurezza alimentare della popolazione e svolgono un insostituibile compito di presidio e di cura del territorio. È necessario perciò tutelarli con un’apposita normativa regionale. Questo è l’appello lanciato dai GAS di Barga, Gallicano e Garfagnana che hanno dato vita alla rete InterGas.
I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), in continua crescita, sono gruppi di persone e famiglie che scelgono di rifornirsi collettivamente da produttori locali per costruire un modello alimentare locale e sostenibile. Un gruppo d’acquisto diventa poi solidale nel momento in cui decide di scegliere prodotti ispirati ai principi del consumo critico, produzione biologica o comunque eco-compatibile, nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori.
Ma i provvedimenti adottati dal Governo per le zone rosse, come ora è la Toscana, penalizzano le realtà di produzione e distribuzione a circuito corto, che spesso hanno dovuto interrompere la loro attività. Chi ci guadagna è il sistema della Grande Distribuzione Organizzata.
Per questo i GAS di Barga, Gallicano e Garfagnana, insieme ad altri soggetti dell’economia solidale, chiedono alla Regione Toscana un’ordinanza che permetta alle persone di spostarsi per andare ad approvvigionarsi ai GAS. Chiedono anche di mantenere aperti i mercati contadini.
Riportiamo di seguito il loro comunicato.
Quasi 14 anni fa nasceva a Barga il primo Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) della Valle del Serchio seguito poi, nel giro di pochi anni, dal GAS della Garfagnana e da quello di Gallicano (Galligas). I GAS sono gruppi di persone e famiglie i cui aderenti si riforniscono collettivamente da produttori locali, agricoltori, allevatori, apicoltori ecc.
In questi anni i tre GAS della nostra Valle sono cresciuti e hanno costruito una stretta collaborazione fra di loro e fra i loro produttori dando vita a una rete chiamata Intergas che funziona secondo una logica non competitiva ma di fiducia e di complementarietà. I GAS supportano, in Valle, molti produttori locali di alimenti che offrono un fondamentale sostegno alla sicurezza alimentare della popolazione della nostra valle e che contemporaneamente svolgono un insostituibile compito di presidio e di cura del nostro territorio.
Durante il lockdown di marzo e aprile i tre GAS della Valle hanno continuato la loro attività di distribuzione, trasformandola in consegna a domicilio e, in quel momento, per molte persone e famiglie è stato davvero importante poter contare sulla consegna di alimenti freschi a casa da parte di produttori locali.
Questo è avvenuto nonostante che i regolamenti allora adottati dal Governo abbiano privilegiato, in maniera ingiusta e miope, il sistema della Grande Distribuzione Organizzata, penalizzando invece tutte quelle realtà di produzione e distribuzione a circuito corto che spesso, in Italia, si sono trovate a dover interrompere le loro attività.
Proprio per questo il mondo toscano dei GAS e dell’economia solidale a filiera corta (oltre ai GAS i mercati contadini, le Community Supported Agriculture eccetera) ha richiesto un incontro con alcuni funzionari della Regione Toscana che si è poi effettivamente svolto il 19 giugno 2020 e che si è configurato come un momento di reciproco ascolto, senz’altro utile e proficuo.
Oggi, con l’ingresso della Toscana in zona rossa e il ripetersi di situazioni simili a quelle di marzo e aprile, gli stessi soggetti dell’economia solidale toscana, fra cui i tre GAS della nostra Valle, hanno scritto una lettera nella quale chiedono un’ordinanza regionale che permetta alle persone di spostarsi per andare ad approvvigionarsi ai GAS. Chiedono inoltre di mantenere aperti i mercati contadini a cui spesso partecipano gli stessi piccoli produttori agricoli che servono anche i GAS, tutte quelle piccole aziende cioè che contribuiscono al presidio socioecologico di una parte importante del territorio della nostra regione.
I tre GAS della Valle (Barga, Gallicano e Garfagnana) continueranno dunque, si spera con l’appoggio di un’adeguata normativa regionale, a svolgere le loro attività di costruzione di un modello alimentare locale e sostenibile che va esattamente nella direzione giusta e cioè quella di mitigare le problematiche sanitarie, ecologiche e climatiche che il modello economico dominante ha provocato – e sta ancora provocando – e quella di illuminare una transizione verso un sistema agro-ecologico finalmente sostenibile.
Chi volesse informazioni sui tre GAS della Valle del Serchio (Barga, Gallicano e Garfagnana) può seguire la pagina Facebook GAS Barga – Gallicano – Garfagnana o contattarci ai seguenti recapiti:
GAS di Barga: sara06@live.it, 340 8347195
GAS di Gallicano: danielitabig@gmail.com, 349 7823089
GAS Garfagnana: gasgarfagnana@gmail.com, 329 7866277
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