“Nelle diverse aree geotermiche della Toscana occorre promuovere la partecipazione delle comunità locali consultando i cittadini e le loro libere associazioni”.
di Marcello Bartoli
Lo sfruttamento geotermico in Toscana continua ad alimentare il dibattito tra favorevoli e contrari, soprattutto in relazione al tema della geotermia ad alta entalpia che per funzionare ha bisogno di infrastrutture impattanti per il territorio. Se la geotermia sia o meno pulita può dipendere dal tipo di tecnologie utilizzate e dalla composizione del fluido geotermico. Nel frattempo l’impugnazione della legge sulle Aree non idonee alla geotermia da parte dello Stato potrebbe bloccare alcuni progetti “espansivi” della Regione.
“Abbiamo riavviato un percorso di collaborazione tra i territori geotermici e la Regione Toscana nella convinzione che la geotermia rappresenti un asset strategico per la produzione di energia elettrica, rinnovabile e sostenibile. Una fonte energetica carbon neutral che attualmente copre più del 70% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili nella nostra regione” ha detto Monia Monni, assessore regionale ad Ambiente ed Economia circolare, al termine di un incontro con il presidente Emiliano Bravi e una delegazione del Cosvig (il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche) per fare il punto sulla geotermia in Toscana.
Dall’altra interviene Sinistra Civica Ecologista Siena: “Chiediamo un incontro urgente con l’assessore Monni affinchè si costituisca un tavolo di confronto politico e tecnico permanente per un reale coinvolgimento diretto delle comunità interessate e una strategia chiara che non sacrifichi gli obiettivi della neutralità carbonica (Toscana carbon free 2050) ma nemmeno quelli connessi al patrimonio della salute, dell’equilibrio ecosistemico e della tutela naturalistica e paesaggistica”.
Il partito politico senese ribadisce la necessità di non dare corso a nuovi progetti di sfruttamento geotermoelettrico nelle zone dell’Amiata, della Val d’Orcia e della Valdichiana e di favorire il dialogo con le popolazioni delle aree interessate per assecondarne le aspirazioni: “Le aree geotermiche toscane sono diverse tra loro per storia, geologia, aspirazioni ed è doveroso e razionale che risorse e territori diversi vadano trattati con discipline e progettualità differenti. Occorre invece promuovere la partecipazione delle comunità locali consultando i cittadini e le loro libere associazioni, non solo le rappresentanze istituzionali”.
Il Sud della Toscana ha molte preziose risorse da valorizzare e mettere a sistema per un nuovo modello economico e produttivo, conclude Sinistra Civica Ecologista Siena, dallo sviluppo rurale a nuove modalità abitative al turismo sostenibile: “Le grandi sfide del presente, dai cambiamenti climatici globali sino a quelle connesse alla pandemia in atto, richiedono una trasformazione profonda in direzione di una maggiore giustizia sociale ed ecologica, innovazione e partecipazione dal basso”.
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