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Piante da fiore, l’Ateneo di Pisa ne svela l’evoluzione dei cromosomi

Angiosperme, cromosomi, piante da fiore, Toscana ambiente.
Il dipartimento di Biologia ha elaborato le informazioni di oltre 10.000 specie di angiosperme. Scoperta la loro tendenza a ridurre il numero di cromosomi.

 

PISA – Comparse alla fine del periodo giurassico, circa 140 milioni di anni fa, le angiosperme dominano la Terra e rappresentano le piante superiori, cioè quelle più evolute. Comprendono piante legnose come arbusti e alberi, piante erbacee, rampicanti, piante acquatiche e contano più di 250.000 specie.

Nel corso dell’evoluzione le angiosperme, cioè le piante da fiore, hanno mantenuto pressoché costante il numero di cromosomi e ridotto le dimensioni del proprio genoma, cioè il numero di geni di cui sono provviste.
La scoperta arriva da uno studio – pubblicato sulla rivista New Phytologist – realizzato grazie all’applicazione dei big data alla botanica, un approccio innovativo sperimentato proprio all’Università di Pisa. I ricercatori del dipartimento di Biologia hanno infatti elaborato con tecniche probabilistiche e computazionali le informazioni cromosomiche di oltre 10.000 specie, in modo da modellare l’evoluzione del numero cromosomico delle angiosperme per un arco di tempo di 140 milioni di anni.

“Ci muoviamo nel campo della ricerca di base e il nostro obiettivo è di capire che caratteristiche avesse l’antenato di tutte le angiosperme – spiega Angelino Carta, ricercatore dell’Università di Pisa che ha diretto lo studio – Per capirci, le cellule umane possiedono 46 cromosomi e tendenzialmente anche altri animali sono caratterizzati da uno specifico numero cromosomico, con variabilità abbastanza ridotta. Le piante variano invece moltissimo sia riguardo al numero, da 4 a oltre 600 cromosomi nelle piante da fiore, che alle dimensioni dei cromosomi, strettamente connesse alle dimensioni dell’intero genoma”.

I risultati della ricerca, alla quale hanno partecipato Gianni Bedini e Lorenzo Peruzzi anche loro del dipartimento di Biologia, hanno così dimostrato che nella storia evolutiva delle angiosperme prevale nettamente la tendenza a ridurre il numero cromosomico piuttosto che ad aumentarlo tramite poliploidia (ovvero la duplicazione dell’intero genoma). Anche i risultati sull’evoluzione della dimensione del genoma suggeriscono che le prime duplicazioni dell’intero genoma probabilmente si sono verificate solo dopo circa 30 milioni di anni di evoluzione delle angiosperme.

Fonte: Università di Pisa

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