Sono una testimonianza importante del passato contadino. Collegavano i poderi ma oggi sono in pessime condizioni e rischiano di crollare. L’associazione finora ne ha censiti quattro.
di Gabriella Congedo
QUARRATA (Pt) – Li hanno chiamati “i ponticini dimenticati”. Sono quei piccoli ponti di mattoni montati a volta che una volta collegavano i poderi e permettevano alle persone e ai barrocci trainati da asini o buoi di attraversare i canali che solcano la piana di Quarrata.
Molti non ci sono più, i pochi rimasti versano in pessime condizioni e rischiano di crollare. Per salvarli dal degrado Legambiente Quarrata ha lanciato tempo fa la campagna “Adotta e fai conoscere i ponticini antichi e dimenticati del nostro Comune”. Lo scopo è quello di tutelare queste strutture che sono una testimonianza importante del passato contadino.
Il censimento
I volontari, veterani di tante battaglie in difesa dell’ambiente, per censire i ponticini fanno affidamento anche sulle segnalazioni dei cittadini. Fino a poco fa ne avevano individuati tre e, come loro abitudine, li avevano segnalati all’ufficio Ambiente del Comune.
Ma dopo gli ultimi sopralluoghi di ottobre e novembre ne è spuntato fuori un quarto: il ponticino sul fosso Collecchio – nella cosiddetta “prateria” del Bavigliano (frazione di Catena) – che fa da collettore per portar via l’acqua dalla grande prateria soggetta ad alluvioni quando piove molto. Ma il ponticino è malridotto, la strada per arrivarci e tutto il terreno intorno sono in abbandono tra erbacce, buche e rifiuti. Ce n’è un cumulo enorme proprio vicino al ponticino. Il fosso invece è una fogna dall’acqua nera.
Eppure via Bavigliano era un’importante strada di comunicazione fra la Strada Regionale 66 e il primo tronco della via Vecchia Fiorentina. E l’acqua del fosso Collecchio era limpida e pescosa. Se lo ricorda bene Marco Antonio Ascani, volontario di Legambiente Quarrata: “Da bambino ci ho pescato lucci, tinche, ranocchi, carpe. Il territorio era pulito e ben curato e nei campi ci giocavamo al pallone”.
Le proposte di Legambiente Quarrata
Altri tempi, si dirà. E invece no, qualcosa si può e si deve fare per valorizzare questo pezzo di territorio abbandonato a se stesso. Cominciando, dice Legambiente Quarrata, col bonificare dai rifiuti. Ma l’associazione ambientalista mette sul piatto anche altre proposte: “Chiederemo in forma ufficiale la ristrutturazione della strada del Bavigliano – spiega il presidente Daniele Manetti – affinchè sia trasformata in una pista ciclabile, la riqualificazione del ponticino e la bonifica del fosso Collecchio che non deve essere una fogna ma un collettore per le acque piovane”.
E non finisce qui. “Questa zona dovrebbe essere valorizzata ripulendola e facendola diventare, se possibile, un’area protetta. Basta lasciarla com’è. Gli uccelli selvatici la prediligono e ai margini della prateria c’è un maneggio con magnifici cavalli al pascolo. Questo luogo potrebbe diventare un paradiso”.
Aggiungi un commento