Novantasei gli indicatori proposti dall’Agenzia per la nona edizione dell’Annuario dei dati ambientali della Toscana tra dati confortanti e altri meno buoni.
Dalla lettura dei principali indicatori raccolti nell’Annuario dei dati ambientali della Toscana, presentato da Arpat, la qualità dell’aria nel 2019 si presenta nel complesso positiva. Come nel passato, rimangono alcune criticità per tre inquinanti (PM10, ossidi di azoto e ozono).
Il 54% dei fiumi toscani monitorati raggiunge l’obiettivo di qualità ecologica buona o elevata, relativamente allo stato chimico il 73% è in stato buono. Il 65% delle acque sotterranee registra uno stato chimico buono, in calo rispetto al 2018 quando raggiungeva il 71%. Non buono risulta invece lo stato chimico delle acque marino costiere.
Per quanto riguarda il consumo di suolo, secondo i dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, in Toscana risulta consumato il 6,15% di suolo, con un incremento dello 0,16% rispetto al precedente anno. I dati dell’inquinamento acustico confermano un 59% delle infrastrutture controllate fuori norma mentre le misure dell’induzione magnetica generata da elettrodotti e cabine elettriche mostrano il rispetto dei limiti in tutti i punti indagati.
Il 29% dei principali impianti di incenerimento di rifiuti urbani e speciali controllati hanno rilevato irregolarità (l’anno scorso il 43%), ma i dati non si riferiscono ai valori emissivi che sono in genere ampiamente inferiori ai limiti per tutti gli inquinanti controllati. I controlli agli impianti geotermici non hanno fatto registrare superamenti dei valori limite di emissione per i parametri autorizzati (acido solfidrico, mercurio e anidride solforosa).
Fonte: Arpat
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