Se ne parla nel nuovo report “Cartucce avvelenate”. Effetti devastanti anche per la salute umana. La proposta: vietare le munizioni al piombo sostituendolo con altri materiali.
Esiste un avvelenamento silenzioso e poco conosciuto che minaccia gli ecosistemi e la nostra salute. È quello derivante dal piombo contenuto nelle munizioni dei cacciatori: miliardi di pallini che ogni anno vengono dispersi nell’ambiente. Il piombo è un metallo altamente tossico, tanto da essere stato bandito da tutti i prodotti di consumo come benzina, vernici, tubature. Ma la caccia rappresenta ancora una zona franca, con migliaia di tonnellate rilasciate ogni anno solo nelle Zone Umide europee.
A lanciare l’allarme è il WWF nel suo Nuovo Report “Cartucce avvelenate” . L’organizzazione ambientalista mette l’accento anche sul danno economico provocato da questa forma di inquinamento dell’ambiente naturale: 105 milioni di euro l’anno per la mortalità indiretta provocata dalla caccia sulla fauna europea. Bastano infatti 2-3 pallini ingeriti per uccidere un uccello di media taglia.
Dalla cartuccia al piatto
Il WWF sottolinea però che il piombo ha il potere di bioaccumularsi, cioè di entrare nelle catene alimentari e nel ciclo dell’acqua. I danni sono spesso irreversibili: si accumula negli organi (cervello, fegato, reni), può persistere fino oltre 30 anni e passare dalla madre al feto. I bambini sono i soggetti più vulnerabili: su di loro il piombo provoca danni irreparabili al sistema nervoso e in particolare al cervello.
Il piombo che contamina le falde acquifere entra nella catena alimentare così come la carne di animali contaminati da piombo: dalla cartuccia al piatto il passo è breve. Questa drammatica catena del veleno potrebbe essere spezzata se il piombo delle munizioni venisse sostituito con leghe non tossiche, già ampiamente disponibili sul mercato. Basta volerlo.
Una legge “antipiombo”, la proposta del WWF
L’Italia ha ratificato nel 2006 un accordo internazionale (Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds – AEWA) nel quale si prevedeva che le parti contraenti sopprimessero l’uso del piombo per la caccia nelle zone umide entro il 2000.
Nel 2014 la Convenzione di Bonn aveva deciso di bandire il piombo dalle munizioni per scopi venatori. In questi giorni poi il Parlamento europeo sta esaminando una nuova proposta relativa alle munizioni al piombo negli ambienti terrestri.
Ma nonostante gli accordi e le convenzioni internazionali ancora nulla è cambiato. E mentre l’Europa decide il WWF Italia lancia la sua proposta: il nostro Paese anticipi il Parlamento europeo e proibisca l’utilizzo e il possesso delle munizioni da caccia contenenti piombo in tutte le aree dove si svolge l’attività venatoria a partire dalla prossima stagione 2021/22. I cacciatori avranno tutto il tempo per adeguarsi.
C’è in corso una pandemia che sta mettendo a rischio la salute nel mondo, almeno questa inutile forma di inquinamento ce la possiamo risparmiare.
secondo me una buona dose di piombo ben caldo farebbe bene servito a certi cacciatori e bracconieri
NON C’E NULLA DA FARE IN ITALIA COME IN EUROPA SONO LE LOBBY DEI CACCIATORI, ALLEVATORI, BOSCAIOLI, aziende forestali A COMANDARE… dettano legge bastardi loro e chi li vota (che poi siamo noi senza rendercene conto).