Secondo l’UE una spiaggia è pulita se ha meno di 20 rifiuti ogni 100 metri. Magari. Intanto però miliardi di frammenti di plastica si mangiano l’ecosistema marino.
ORBETELLO (Gr) – Il “rifiuto da spiaggia”, o beach litter, stando alla definizione che ne dà l’Unione Europea è “qualsiasi oggetto scartato trovato sulla spiaggia di lunghezza superiore a 2,5 centimetri”. Sempre secondo l’UE una spiaggia può considerarsi pulita solo se contiene meno di 20 rifiuti ogni 100 metri ( leggi qui l’articolo).
Un obiettivo di pura fantascienza, a giudicare da quello che si trova sui nostri litorali. Basta guardare le foto postate sui social dai gruppi di volontari che organizzano giornate di pulizia in tutta Italia.
E non si tratta solo di bottiglie e imballaggi, tutto sommato facili da individuare e da raccogliere. Il vero problema sono i frammenti minuscoli: ce ne sono miliardi dappertutto, inquinano in profondità l’ecosistema marino, finiscono negli stomaci di pesci, cetacei e tartarughe marine. Altro che 20 rifiuti ogni 100 metri!
“A gennaio ho partecipato alla pulizia della spiaggia della Feniglia a Orbetello organizzata da Legambiente – ci scrive Helen – Abbiamo trovato milioni di rifiuti/100 m, gran parte in via di disintegrazione anche se superiori ai 2.5 cm. Il problema della plastica è enorme! La pulizia è stata un lavoro certosino, come nelle fiabe quando al protagonista viene assegnato dalla strega un compito impossibile. In questo caso però non c’era lo spirito buono che ci veniva in soccorso. I milioni di rifiuti di plastica diventano miliardi e miliardi di frammenti che la vita marina poi mangia”.
Helen ci ha inviato alcune foto scattate in quell’occasione che illustrano la situazione delle nostre spiagge meglio di tante parole.
Segnalazione e foto di Helen Ampt
(Cliccare sulle foto per ingrandirle)
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