L’azienda utilizzava sostanze tossiche e non aveva ottenuto l’autorizzazione ambientale. Multa e denuncia a piede libero per il titolare.
PRATO – Un’altra stamperia cinese è finita sotto sequestro per pesanti irregolarità ambientali. Giovedì 20 aprile la squadra interforze composta da Polizia Municipale, ARPAT, Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco e Asl-Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro ha effettuato un’ispezione a sorpresa in un capannone di via Gello, dove ha sede una stamperia gestita da un cittadino di nazionalità cinese con la sua famiglia.
La ditta effettuava stampa digitale e transfert su tessuti e capi di abbigliamento. A questo scopo aveva inoltrato la domanda di autorizzazione ambientale, dichiarando di non utilizzare prodotti chimici come solventi, diluenti e adesivi; sostanze che, invece, sono state trovate in quantità sulle postazioni di lavoro durante l’accertamento. Tra queste anche alcuni flaconi di solvente a marchio cinese sui quali, anche allo scopo di classificarne la pericolosità, si proseguirà con gli accertamenti.
Proprio a causa dell’incongruenza della documentazione presentata la Regione non aveva rilasciato l’autorizzazione e pertanto l’azienda non avrebbe potuto lavorare. Sono state riscontrate, infine, numerose irregolarità nella gestione dei rifiuti prodotti dalla stamperia.
A questo punto l’esito dell’ispezione era scontato: ARPAT e Polizia Municipale hanno messo i sigilli all’immobile e il titolare dell’azienda è stato denunciato a piede libero per violazioni alla normativa ambientale.
Fonte: ARPAT
Aggiungi un commento