È coordinato dall’Ateneo fiorentino il progetto europeo per diffondere la conoscenza delle geotecnologie applicate al patrimonio culturale e ambientale.
FIRENZE – L’uso delle tecnologie avanzate può apparire in contrasto con un modello di salvaguardia dell’ambiente che guarda con attenzione allo sfruttamento minimo delle risorse del pianeta, a stili di vita più naturali e meno artefatti. Invece secondo l’Università di Firenze “la conoscenza delle geotecnologie è strategica per la gestione dei beni culturali e ambientali e un progetto europeo coordinato dal Laboratorio di Geografia applicata – LabGeo del Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (SAGAS) si occuperà di diffonderla fra gli studenti universitari”.
Il progetto MINERVA, acronimo di MappINg Cultural HERitage, dovrà sviluppare metodi innovativi per l’insegnamento di tecnologie come GIS (Geographic Information Systems), telerilevamento, sistemi a pilotaggio remoto e modellazione 3D applicate alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e creare procedure per il loro efficace inserimento in percorsi di formazione superiore.
“In Europa, sia in ambito accademico che nei settori pubblici e privati, l’esigenza di formazione in questo ambito è molto sentita – spiega Margherita Azzari, responsabile scientifico di LabGeo –. Il nostro progetto vuole definire le competenze chiave e gli strumenti didattici e di valutazione per consentore alle università di formare laureati con le competenze richieste dal settore dei beni culturali”.
Il progetto dovrà inoltre produrre risorse didattiche per integrare efficacemente GIScience, Remote Sensing e cartografia digitale nella didattica di settori disciplinari focalizzati sul patrimonio culturale e progettare un Massive Open Online Course che sarà disponibile sulla piattaforma federica.eu.
“Le risorse che metteremo a punto – commenta Azzari – consentiranno una didattica inclusiva, modulabile e integrabile nei differenti percorsi formativi”. MINERVA promuoverà anche programmi di apprendimento intensivo in Italia e in Serbia, con la partecipazione di docenti di istituti di istruzione superiore e studenti universitari, e si avvarrà della collaborazione di sei partner europei.
Fonte: Università di Firenze
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