L’iniziativa lanciata a Firenze al Caffè delle Murate da un vastissimo numero di movimenti e associazioni tra cui Zero Waste Europe.
FIRENZE – “È in corso un’emergenza climatica dagli effetti devastanti in campo ecologico e sociale di fronte alla quale non abbiamo più tempo di fronte a noi. L’Economia Circolare può rappresentare una sfida decisiva alla dissipazione e allo spreco di beni e risorse non rigenerabili che caratterizzano il ‘modello produttivo lineare’ (produrre, consumare, smaltire)”.
Inizia così il Protocollo di Impegno che un vastissimo numero di movimenti e associazioni, tra cui Zero Waste Europe, impegnati nella tutela dell’ambiente e nella promozione della strategia Rifiuti Zero, rivolge alle candidate e ai candidati alla presidenza della Regione Toscana. L’iniziativa è stata lanciata ufficialmente venerdì 28 agosto al Caffè Letterario delle Murate a Firenze.
In particolare i candidati presidenti che sottoscriveranno il protocollo si impegnano a:
- Contrastare il progetto Waste-to-Methanol promosso a Stagno (Li) da ENI in quanto, scrivono i promotori, “dissipativo di risorse (si avranno almeno 380.000 tonnellate/anno di scarti tra emissioni ed effluenti in un’area già pesantemente gravata da forte inquinamento a fronte di circa 100.000 tonnellate di metanolo da utilizzare nei carburanti da trazione) e in contraddizione evidente dei dettami dell’economia circolare basati sulla centralità del recupero di materiali”;
- Uscire completamente entro il 2024 dalla strategia dell’incenerimento dei rifiuti senza gravare ulteriormente sulle discariche;
- Promuovere e sostenere in alternativa le buone pratiche verso Rifiuti Zero di riduzione, riparazione, riuso, compostaggio, riciclo e “recupero a freddo” non solo dei rifiuti solidi urbani ma anche degli scarti speciali;
- Favorire la promozione di posti di nuovo lavoro derivanti dalla generalizzazione delle suddette buone pratiche come già avvenuto in diverse aree della Regione Toscana;
- Rivedere le normative per attribuire potere sempre più vincolante nelle decisioni a comunità, Comuni e a forme di partecipazione dal basso di abitanti e cittadini anche in linea con le convenzioni internazionali (Convenzione di Aarhus).
Le associazioni, i movimenti e i gruppi promotori si impegnano a rendere pubblica l’eventuale adesione dei candidati firmatari. Adesso la parola passa ai candidati presidenti.
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