Il dispositivo di Coop e LifeGate galleggiando sul pelo dell’acqua è in grado di catturare i rifiuti che incontra, comprese microplastiche e microfibre. È stato installato alla Darsena comunale.
di Gabriella Congedo
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (Gr) – Dopo quello sotto il Ponte Vecchio a Firenze, è arrivato anche a Castiglione della Pescaia il cestino mangia-plastica di Coop e LifeGate, studiato per ridurre l’inquinamento dei mari dalla plastica grazie al progetto LifeGate PlasticLess.
Il Seabin – questo il nome del dispositivo – è stato installato ieri (venerdì 28 agosto) alla Darsena comunale. Semplice ma efficace, è in grado di recuperare oltre 500 chilogrammi all’anno di rifiuti plastici galleggianti, comprese le microplastiche e le microfibre. Nella stessa giornata un altro Seabin è stato inaugurato anche a Livorno.
Il cestino mangia-plastica: come funziona
Il Seabin è un vero e proprio cestino che galleggia a pelo d’acqua e viene installato nei “punti di accumulo” dove venti e correnti marine tendono a far depositare i detriti galleggianti. Riesce così a catturare i rifiuti, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora, è facile da svuotare e da pulire.
Castiglione della Pescaia, un Comune virtuoso
Sul fronte della lotta all’inquinamento delle plastiche in mare Castiglione della Pescaia si può considerare uno dei Comuni più virtuosi d’Italia ed è stato tra i primi ad aderire alla campagna “Plastic Free Challenge” voluta dal ministero dell’Ambiente.
“La politica ambientale dell’amministrazione comunale dell’ultimo decennio è completamente rivolta alla sostenibilità di tutto ciò che viene programmato sul territorio – spiega Elena Nappi, vicesindaco e assessore all’Ambiente – Siamo da anni all’interno del Pelagos, il famoso Santuario dei Cetacei per la tutela dei suoi abitanti minacciati costantemente dalle microplastiche disperse in mare; abbiamo attivato un nucleo ecologico costituito da volontari che raccolgono le plastiche abbondonate sulle spiagge, nei fossi e nelle canalette stradali per cercare di impedire che arrivino nelle nostre acque; siamo entrati a far parte del progetto della Regione Toscana “Arcipelago Pulito 2.0″ grazie alla presenza nel porto di un’isola ecologica per i rifiuti recuperati nelle reti dai pescatori e dal 1° gennaio 2019 il nostro comune è diventato “Plasticfree“, pertanto sono stati banditi gli utensili di plastica usa e getta da tutti gli esercizi commerciali. Non potevamo farci mancare un progetto importante e rivoluzionario come il Seabin che arricchisce il panorama delle iniziative intraprese e ci fa essere orgogliosi di essere stati scelti da Coop Italia, Unicoop Tirreno e da LifeGate per la sua sperimentazione”.
Nel Tirreno 7 pesci su 10 hanno mangiato plastica
I dati sull’inquinamento del Tirreno parlano chiaro: nell’arcipelago toscano, sette pesci su dieci sono contaminati da plastica e pezzi di tessuti.
Questo emerge dalla ricerca condotta fra il 2019 e il 2020 da Greenpeace in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e Ias (Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino) del Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche) di Genova.
E purtroppo la situazione non accenna a migliorare, nonostante l’ordinanza “Plastic free” siglata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Iniziative come quella di Coop e LifeGate non risolvono certo il problema, però mandano un segnale importante. Molto dipenderà da un cambiamento radicale delle nostre abitudini e anche delle nostre scelte di consumo.
Quella di Castiglione della Pescaia è la sesta delle 25 tappe per altrettanti Seabin che Coop installerà nelle acque dei mari, fiumi, laghi di tutta Italia e che si concluderà nella stagione estiva 2021. Le prossime tappe saranno Milano, Brindisi, Trieste e Ravenna.
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