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Recovery Fund Toscana, una speranza per la vera economia circolare?

Giuseppe Conte e Ursula von der Leyen (Foto da it.wikipedia.org).
Giuseppe Conte e Ursula von der Leyen (Foto da it.wikipedia.org).
Grazie alle risorse del Recovery Fund europeo la Regione firma due protocolli d’intesa con gestori, sindacati e consumatori per un nuovo modello di gestione dei rifiuti.

 

Il Recovery Fund europeo appena approvato garantisce all’Italia fondi per 209 miliardi tra prestiti e fondo perduto. La svolta è sicuramente epocale, per la prima volta nell’Unione Europea viene approvato uno strumento che dà il via al debito comune a sostegno dei Paesi più colpiti dell’emergenza Covid 19. Il fondo avrà una portata complessiva di 750 miliardi di euro, divisi tra 500 stanziati direttamente agli Stati membri e 250 in prestiti. All’Italia spetteranno 82 miliardi di euro a fondo perduto.

La Regione Toscana dichiara di essere pronta a impiegare al meglio il Recovery Fund per un rilancio economico e occupazionale che favorisca la transizione verso modelli sostenibili, verso l’economia circolare e l’ammodernamento della dotazione impiantistica fondamentale per l’erogazione di quei servizi essenziali che in gran parte sono finanziati con tariffe a carico dei cittadini.

In quest’ottica sono stati firmati due protocolli d’intesa, uno sulla gestione rifiuti e l’altro sul servizio idrico integrato, con Confservizi Cispel Toscana, Aato rifiuti e Ait, i gestori di entrambi i settori, Anci, rappresentanze sindacali dei lavoratori e Comitato regionale dei consumatori e utenti.

“Vogliamo farci trovare con le carte in regola per quella che sarà la sfida dell’impiego dei prossimi fondi comunitari destinati proprio al post emergenza Covid – commentano gli assessori regionali Federica Fratoni e Vittorio Bugli – fonti di finanziamento per modernizzare il nostro sistema infrastrutturale sui servizi pubblici da un lato e dall’altro portare risorse e lavoro”.

“I pacchetti di investimenti definiti – ha detto Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana – per circa 700 milioni in tutto, da realizzare nei prossimi 4/5 anni e molti dei quali cantierabili rapidamente, riguardano il settore idrico (invasi, interconnessioni, serbatoi, desalinizzatori, impianti per il riciclo delle acque, opere per gestire i cambiamenti climatici), ma anche la gestione dei rifiuti (impianti di digestione anaerobica, piattaforme per il riciclo, compostaggio, recupero di materia) in una logica di economia circolare”.

«Questo protocollo nel campo rifiuti – ha aggiunto Alessia Scappini, coordinatrice Ambiente Confservizi Cispel e Alia Servizi Ambientali SpA – dà un incentivo di circa 500 milioni di euro al settore dei rifiuti.  Le risorse del Recovery Fund permettono ai gestori di realizzare modelli di sviluppo e crescita sostenibile volti a un’economia circolare da realizzare sul territorio. Sono circa 60 i progetti presentati dalle aziende del settore e spaziano dalle tecnologie più complesse sull’impiantistica a quelle più semplici a sostegno delle raccolte differenziate”.

Ci sono aziende che si stanno impegnando nella realizzazione della produzione di biometano dai rifiuti organici – conclude la Scappini -.  Tra le iniziative presentate ci sono piattaforme e impianti per il recupero di materie dai rifiuti, per il riciclo di carta e cartone, per gli imballaggi, per i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma anche per il recupero di rifiuti speciali“.

Il protocollo “Misure in materia di economia circolare per la gestione dei rifiuti e sostegno in ordine alle criticità derivanti dall’emergenza Covid 19” individua un ventaglio di interventi strategici di carattere impiantistico, su proposta dei gestori. Lo scopo è di arrivare alla modernizzazione di una dotazione infrastrutturale e impiantistica di gestione di rifiuti tecnologicamente adeguata. La stima complessiva degli interventi è di circa 467 milioni di euro.

Fonte: Regione Toscana

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