La deposizione di fronte al luogo dove affondò la Costa Concordia. Isa Tonso (Legambiente): tre tentativi di nidificazione anche all’Elba, ma troppo disturbo notturno sulle spiagge.
Redazione
ISOLA DEL GIGLIO (Gr) – Tutti aspettavano una nidificazione all’Isola d’Elba; sono diverse settimane che i volontari vedono alcune tartarughe marine gironzolare intorno alle spiagge a sud dell’isola in cerca del posto adatto. E invece ancora una volta mamma tartaruga ha stravolto i pronostici deponendo le sue preziose uova dove nessuno se lo aspettava: all’Isola del Giglio, nella spiaggetta portuale dello Scalettino, a poche centinaia di metri dal luogo dove affondò la Costa Concordia.
Il lieto evento è avvenuto stanotte ed è stato fotografato e filmato da Andrea Rum. Sono subito intervenuti la Capitaneria di Porto e il vicepresidente del Parco Nazionale Stefano Feri per mettere in sicurezza il nido. La spiaggia è molto piccola e riparata dal porto, proteggerlo adeguatamente non sarà difficile.
«E’ una magnifica notizia – commenta soddisfatto Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – Dopo la foca monaca di Capraia e le balene di Sant’Andrea all’Isola d’Elba, l’Arcipelago Toscano si conferma uno degli hotspot della biodiversità più rara e delicata del Mediterraneo ed è sempre più urgente proteggerla davvero con l’istituzione di una vera e propria Area marina protetta. Bisogna farlo, e si può farlo, come ha dimostrato Capraia”.
«Ora aspettiamo che le tartarughe marine nidifichino nuovamente anche all’Elba – aggiunge Isa Tonso, responsabile del gruppo tartarughe marine di Legambiente Arcipelago Toscano – dove i nostri volontari che pattugliano le spiagge all’alba hanno scoperto tre tentativi di nidificazione in tre spiagge diverse. Purtroppo il disturbo antropico – luci, rumori, presenza umana chiassosa sulle spiagge – non aiuta le tartarughe marine e i nostri inviti ai Comuni a ridurre i passaggi sulle spiagge proprio durante l’orario che le tartarughe scelgono per nidificare restano troppo spesso inascoltati. Ma la tartaruga del Giglio ci manda a dire che loro non mollano e che un posto per nidificare in pace lo trovano sempre. Speriamo che lo abbiano già trovato, magari non viste, anche in qualche spiaggetta elbana».
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