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Amianto, sorveglianza sanitaria gratuita per i lavoratori ex esposti

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Interessati al programma circa 5.600 lavoratori toscani, che saranno seguiti fino al compimento degli 80 anni. Gli inviti a presentarsi agli ambulatori partiranno nei prossimi mesi. 

Al via il programma di sorveglianza sanitaria messo a punto dalla Regione per i lavoratori che nella loro vita professionale sono stati esposti all’amianto. Il programma è stato presentato oggi dall’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Elisabetta Chellini, direttore Epidemiologia dell’ambiente e del lavoro e responsabile del Centro operativo toscano dei tumori professionali di Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica).

In seguito alla messa al bando dell’amianto, avvenuta oltre vent’anni fa grazie alla legge 257 del 1992, sono cessate le esposizioni significative di tipo professionale a questo agente cancerogeno. Attualmente il rischio è minimo e legato a operazioni di bonifica e smaltimento di materiali contenenti amianto, che tuttavia vengono eseguite applicando le attuali norme di prevenzione della salute e sicurezza del lavoratore.

A partire da oggi, 3 aprile 2017, i soggetti che nel corso della loro vita professionale sono stati esposti ad amianto potranno beneficiare di un programma a loro specificatamente rivolto. Infatti la Regione Toscana ha approvato (delibera di giunta 396 del 3-5-2016) un percorso di sorveglianza sanitaria, tra i pochi presenti sul territorio nazionale, che sarà offerto gratuitamente agli ex-esposti ad amianto mediante l’attivazione di un codice di esenzione regionale. La sorveglianza sanitaria sarà realizzata sulla base di specifici piani operativi elaborati dalle Aziende sanitarie e da quelle ospedaliero-universitarie, che sono stati validati da Regione Toscana.

Sono inclusi nel programma i residenti in Toscana: con pregressa esposizione professionale ad amianto certificata; di età compresa tra 30 e 79 anni; che abbiano cessato l’esposizione a rischio da meno di 30 anni; in pensione o in attività in un’azienda diversa da quella dove sono stati esposti ad amianto.

I lavoratori saranno seguiti nei 30 anni successivi alla cessazione dell’esposizione a rischio, fino al compimento degli 80 anni di età, e comunque fino al 2024 (cioè per i 30 anni successivi alla dismissione completa dell’amianto a seguito della legge n.257/1992). Il limite dei 30 anni – spiegano gli esperti – deriva dalla diminuzione del rischio per le patologie respiratorie benigne dopo questo periodo. Per i tumori associati all’amianto non vi sono invece a tutt’oggi prestazioni sanitarie in grado di ridurre i rischi e cambiare la storia naturale di queste malattie, come accade per altri tumori oggetto di screening.

E’ stato stimato che dei circa 30.000 lavoratori toscani che dagli anni ’60 sono stati esposti ad amianto, attualmente siano circa 5.600 quelli che potrebbero beneficiare di questo percorso di sorveglianza sanitaria che sarà omogeneo su tutto il territorio regionale. I soggetti potenzialmente interessati riceveranno una lettera dagli ambulatori di Prevenzione, Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (PISLL) della propria Asl, su cui sarà riportato il numero di telefono dell’ambulatorio, per concordare direttamente data e ora dell’appuntamento. Gli inviti saranno inviati progressivamente nel corso dei prossimi mesi.

I casi di mesotelioma maligno in Toscana dal 1988 al 2017
Il mesotelioma maligno è un tumore molto raro considerato “evento sentinella” di pregresse esposizioni ad amianto. La sorveglianza epidemiologica di questo tumore, data la sua lunga latenza media (pari a 30-40 anni), continua ad essere importante nonostante siano ormai passati più di 20 anni dalla legge di bando dell’amianto (257/92). La struttura che effettua questa sorveglianza è un registro specifico, il Centro Operativo Regionale (COR) toscano mesoteliomi, gestito dall’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) su mandato della Regione Toscana.

I casi registrati fino ad oggi dal COR tra i residenti in Toscana tra il  1988 e marzo del 2017 sono 1.864, dei quali 1.459 (78,3%) in uomini e 405 (21,7%) in donne. La distribuzione geografica dei casi è maggiore laddove sono state più frequenti le esposizioni professionali ad amianto (le aree della costa, in particolare Livorno, Massa, Lucca e Pisa) e dove è più numerosa la popolazione (a Firenze osserviamo il 19,2% dei casi a fronte però del 27,1% della popolazione regionale ivi residente).

Fonte: Regione Toscana

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