Fabrizio e Giuliano Faffini usano alcune tecniche di Sahaja Yoga e la musica classica per coltivare in modo naturale e senza chimica.
di Marcello Bartoli
AREZZO – Arrivati all’Orto naturale di Arezzo, alle porte della città, abbiamo percepito subito delle vibrazioni fresche, un’energia positiva sembrava pervadere i campi, la frutta e gli ortaggi. Si tratta di un ettaro di terreno coltivato e gestito con metodi del tutto originali dai fratelli Faffini, Fabrizio e Giuliano, un esempio di come si possa coltivare la terra tenendo presenti sì le conoscenze più “antiche” dell’agricoltura, integrate però a saperi di carattere olistico e spirituale.
“Tre anni fa abbiamo deciso di creare una piccola azienda agricola – spiega Fabrizio – con metodi di coltivazione i più naturali possibili. Sappiamo che il biologico al 100% non esiste ma con il nostro progetto volevamo arrivare il più vicino possibile a questo obiettivo, senza certificazioni. Per arricchire il terreno abbiamo utilizzato esclusivamente concimi animali presi da un maneggio nelle vicinanze. Per la semina osserviamo le fasi lunari e nella fase di crescita non utilizziamo nessun tipo di prodotto chimico. Per affrontare il problema degli insetti nocivi preferiamo estirpare la coltura piuttosto che forzare la crescita in modo non spontaneo”.
“Quello che ci differenzia veramente – continua Fabrizio – è l’applicazione di conoscenze della filosofia e meditazione Sahaja Yoga, come l’arricchimento energetico dell’elemento acqua attraverso le vibrazioni. Un’altra tecnica che usiamo è la musico-terapia applicata attraverso musica classica indiana o occidentale. Questo tipo di onde sonore emana vibrazioni positive su qualsiasi essere vivente e riusciamo così a ottenere un aumento delle produzioni ma soprattutto piante più sane e vigorose senza usare sostanze dannose per la salute”.
“Ho iniziato questo lavoro per necessità – commenta Giuliano – ma mi sono appassionato subito e ho dedicato tutto me stesso a questo progetto con l’obiettivo di far riscoprire i sapori autentici di una volta. Credo che coltivare in questo modo sia rispettoso verso noi stessi e verso i ritmi naturali della terra. In autunno coltiviamo cavolo, cavolo nero, rape, bietola, insalata, finocchi, porri, zucca, cipolle e patate. In primavera abbiamo fave, insalata e fragole. In estate invece zucchine, insalata, radicchio, melanzane, peperoni, bietola, fagiolini, cetrioli, patate, cipolle, fiori di zucca, fragole e pomodori”.
“Fin da piccolo mi sono reso conto di avere uno spiccato interesse per gli elementi della natura, in particolare per Madre Terra e per gli animali in genere – conclude Fabrizio – io e mio fratello ingaggiavamo vere e proprie battaglie con gli adulti per mantenere pulito un corso d’acqua che avevamo vicino a casa. Nostro nonno era un esperto della messa a coltura, ci insegnava quando seminare seguendo le fasi lunari, la rotazione, come piantare gli ortaggi e fare le potature”.
Cosetta Scipioni, la moglie di Fabrizio, gestisce con il marito l’agriturismo Villa Il Corso a Lippiano (Pg) e racconta come quella che condivide con lui sia una vera e propria filosofia di vita: “Da bambina ero molto attratta dai nativi americani. Negli anni, mano a mano che maturava in me la ricerca interiore e la pratica della meditazione, ho compreso che condividevo con loro la percezione sacra della creazione in ogni sua manifestazione”.
“I nativi vivono la spiritualità più che parlarne – continua Cosetta -. La loro espressione “Camminare nella bellezza” significa essere consapevoli che la bellezza è dove noi viviamo, in ogni momento, in qualsiasi cosa stiamo facendo. Quello che facciamo non deve disturbare la bellezza, né alterare l’armonia. Quando poi ho conosciuto Sahaja Yoga, la meditazione spontanea insegnataci gratuitamente da Shri Mataji Nirmala Devi, ho compreso che la sorgente dell’armonia è proprio dentro di noi. L’energia Kundalini nutre tutto il nostro sistema energetico, il sentiero che percorre questa energia madre è la strada rossa dei nativi americani, un codice etico, un modo di vivere in armonia con noi stessi, con la natura e gli altri esseri umani seguendo le regole del Grande Spirito”.
“Questa energia cosmica d’amore che tutto muove è la manifestazione di Wakan Tanka per i nativi – conclude Cosetta – la fonte del benessere dentro di noi. E’ bello sentirsi collegati al mondo intero, “imparentati” come direbbero i nativi americani. “Mitakuye Oyasin” significa appunto che siamo tutti anelli della stessa catena della creazione, io, te, gli animali, la roccia, la terra , il sole, le stelle, ogni cosa nel cerchio sacro e immenso dell’universo. Credo che il popolo nativo americano fosse in contatto con la stessa energia cosmica di Madre Terra, per questo esprimeva una spiritualità così profonda. Un loro antico detto recita: Cammina in modo sacro facendo di ogni passo su Madre Terra una preghiera. Oggi io e Fabrizio siamo attivi nella diffusione gratuita della meditazione Sahaj e abbiamo realizzato un sogno: meditare assieme ai nativi americani sparsi nelle varie riserve degli Stati Uniti”.
L’Orto naturale di Arezzo si trova in via San Firenze 28/E, alle porte di Arezzo. Per informazioni è possibile chiamare al 339 841.50.26 oppure consultare la pagina Facebook.
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