Legambiente: “Ogni anno i nostri volontari si ritrovano a dover correre davanti alle ruspe alla ricerca di tracce. Che fine hanno fatto le promesse di spiagge tarta-friendly?”
ISOLA D’ELBA (Li) – La stagione riproduttiva delle tartarughe marine sta entrando nel vivo ma all’isola d’Elba, ribattezzata “L’isola delle tartarughe” per le numerose nidificazioni che vi sono avvenute negli ultimi anni, su ampi tratti di spiaggia le ruspe sono al lavoro spostando enormi quantità di sabbia. Con il rischio, accusa Legambiente Arcipelago Toscano nel comunicato che segue, di cancellare eventuali tracce di nidificazione o addirittura di distruggere i nidi.
Prosegue, grazie alla passione e al sacrificio di molte volontarie che si alzano all’alba, l’attività di monitoraggio delle principali spiagge sabbiose dell’Elba alla ricerca di tracce e nidificazioni di tartarughe marine, organizzata da Legambiente Arcipelago Toscano e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e iniziata il 7 giugno.
Il problema è che questa attività continua non proprio indisturbata.
Si sta entrando nel cuore della stagione riproduttiva delle tartarughe marine e ci sono già state diverse deposizioni di Caretta caretta in Sicilia e Calabria.
Pochi giorni fa, sulla spiaggia di Lacona, nel Comune di Capoliveri e nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dove resiste l’ultimo sistema dunale dell’Elba e dell’Arcipelago, durante il monitoraggio quotidiano sono state trovate da una volontaria di Legambiente quelle che sembravano proprio tracce di un’uscita ricognitiva di una tartaruga marina e in questi giorni il controllo di quella spiaggia è particolarmente accurato, dal momento che la tartaruga potrebbe tornare per nidificare.
Purtroppo il 19 giugno una nostra volontaria di turno, alle 5:50 di mattina, ha trovato una grossa ruspa che scorrazzava già da un po’ di tempo sulla spiaggia spostando enormi quantità di sabbia, cancellando così le eventuali tracce di tartaruga marina o, nel caso di un’avvenuta nidificazione nella notte, distruggendo irreparabilmente il nido. Il tutto in un’area protetta.
Durante e dopo la nascita di 60 tartarughine sulla spiaggia di Straccoligno nel 2018 il comune di Capoliveri si è dimostrato molto sensibile, efficiente e disponibile a proteggere questi rari e pacifici rettili marini, tanto da dedicare un monumento alle tartarughe marine all’ingresso di Capoliveri, è quindi abbastanza sconcertante che si permettano interventi di questo genere su una spiaggia “sensibile” come quella di Lacona, rendendo vana l’opera di volontariato per la salvaguardia delle Caretta caretta. Sembra essere una situazione simile a quella di Procchio, dove la presenza quotidiana e prima dell’alba delle ruspe sulla spiaggia ci ha costretti a sospendere le ricerche. Anche sulla spiaggia di Marina di Campo, dove nel 2018 c’è stata la più numerosa nidificazione del Mediterraneo, le ruspe sono al lavoro molto presto e su ampie aree della spiaggia.
Dopo le nidificazioni di Marina di Campo e Straccoligno fioccarono le dichiarazioni pro-tartarughe e gli impegni tarta-friendly delle amministrazioni comunali, ma la realtà è che non si è andati oltre i buoni propositi.
Sarebbe ora che i nostri sindaci adottassero un comune protocollo di gestione sostenibile delle spiagge, nel rispetto della vegetazione e degli animali che le frequentano. Invece ogni anno i volontari di Legambiente Arcipelago Toscano si ritrovano a dover correre davanti alle ruspe alla ricerca di tracce.
Le tartarughine di Marina di Campo e di Straccoligno hanno rappresentato molto per l’immagine turistica e ambientale dell’isola d’Elba ma non si può essere amici delle tartarughe marine con le ruspe che impazzano sulle spiagge o con un utilizzo improprio degli arenili.
La convivenza con le tartarughe e i loro nidi non solo è possibile ma è anche un valore turistico ed economico. Basta volerlo e capirlo, a cominciare da posti delicati come Lacona e le sue dune da salvare.
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