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Fonti a idrogeno, alla Nemesys di Sesto Fiorentino il premio Next Energy

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Il prototipo vincente recupera energia, non utilizza metalli preziosi o costose membrane ed è in grado di utilizzare l’acqua marina evitando lo spreco di acqua dolce.

 

Il tema della transizione energetica è caldo e passa anche attraverso la ricerca e l’adozione di nuove soluzioni e tecnologie sempre più avanzate dal punto di vista della sicurezza, dell’efficienza e della sostenibilità. Terna, Fondazione Cariplo e Cariplo Factory promuovono ogni anno Next Energy, un’iniziativa che ha tra gli obiettivi principali la valorizzazione di talenti e il sostegno alla crescita di team, start up e imprese con progetti innovativi riconducibili al tema dell’energia.

La Nemesys di Sesto Fiorentino è la startup vincitrice quest’anno della quarta edizione. La giuria, composta da rappresentanti delle società organizzatrici e da esperti, ha premiato con un voucher di 50.000 euro la migliore idea tra le 8 start up che hanno concluso il percorso di incubazione nell’ambito della “Call for Ideas”.

I progetti si sono focalizzati sulla transizione energetica di robotica, internet of things, energy tech, materiali avanzati, mobilità elettrica, storage, integrazione ambiente/infrastrutture e digitalizzazione. Il progetto vincitore riguarda la produzione e l’impiego dell’idrogeno come fonte più efficace ed economicamente competitiva rispetto a quelle fossili. Gli ambiti di applicazione possono essere sia civili (uso domestico) che industriali o inerenti il trasporto.

Il prototipo di Nemesys consente di recuperare energia elettrica durante il processo di produzione dell’idrogeno, non usa metalli preziosi, né costose membrane Pem (polymer-electrolyte membrane). La soluzione individuata è in grado di utilizzare anche l’acqua marina nel processo di generazione dell’idrogeno, evitando di “sprecare” acqua dolce.

Nemesys è una start up, fondata nel 2015, che ha già brevettato degli accumulatori di energia per la mobilità sostenibile e lo storage massivo in grado di essere ricaricati, oltre che con i normali caricabatterie per auto elettriche, anche molto più rapidamente attraverso l’iniezione diretta di idrogeno a bassa pressione. L’azienda si propone di eliminare sul mercato le barriere alla diffusione dei veicoli elettrici a emissioni zero, come i lunghi tempi di ricarica delle batterie dei veicoli elettrici e la carenza e onerosità delle infrastrutture per la distribuzione dell’idrogeno, che impediscono per il momento la diffusione sul mercato delle vetture equipaggiate a fuel-cell. La tecnologia sviluppata potrebbe aprire la strada al superamento dell’era dei combustibili fossili sia nei trasporti che nella produzione di energia elettrica per impieghi mobili e stazionari.

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