Campi inquinati da 24.000 tonnellate di cromo e idrocarburi del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno. Quattro arresti e numerosi indagati.
SANTA CROCE SULL’ARNO (Pi) – Il colore blu che il granoturco aveva assunto era un indizio evidente che la normale attività agricola non stava facendo il suo corso. Campi di grano e mais sono stati inquinati nel tempo da 24.000 tonnellate di rifiuti speciali del distretto conciario smaltiti illecitamente come concime. Questo l’esito delle indagini dell’operazione denominata “Blu mais” coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze con i sostituti procuratori Alessandra Falcone e Giulio Monferini.
Secondo l’accusa, i rifiuti speciali delle concerie venivano smaltiti come concime grazie ad agricoltori compiacenti, che spargevano nei campi di mais e grano delle province di Firenze e Pisa il materiale, ricevendo in cambio un compenso illecito. Nel Fiorentino interessati i comuni di Castelfiorentino, Montaione, Cerreto Guidi e Fucecchio. I campi risultano inquinati da sostanze pericolose come cromo, anche esavalente, e idrocarburi. Se la normale quantità di questi materiali nel terreno è di 55 milligrammi per chilo, nei terreni incriminati si arrivava a cifre tra 300 e 970, ovvero da sei a venti volte in più del consentito.
L’operazione è nata dall’attività di indagine della sezione di Polizia giudiziaria della Polizia provinciale presso la Procura di Firenze e della Polizia municipale dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, coadiuvati dalla Polizia municipale e dai carabinieri di Empoli. In manette un agricoltore e tre amministratori del Consorzio Sgs, azienda leader nella produzione di concimi organici e biostimolanti attiva nel distretto conciario di Santa Croce sull’Arno. Falsi certificati di analisi indicavano i rifiuti come idonei alla concimazione. Un agronomo e un agricoltore coinvolti sono stati interdetti dalla professione.
Il Gip ha disposto il sequestro preventivo fino all’importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti del consorzio per la gestione dei rifiuti e di alcuni indagati, calcolato come l’illecito profitto derivante dal mancato conferimento in discarica dei rifiuti speciali, oltre al sequestro di oltre 300 mila euro per gli agricoltori coinvolti.
“La vicenda è emersa solo perché hanno esagerato e il mais è diventato blu – dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Quartini – ma quanto ne è finito e ne finirà sulle nostre tavole? Chi doveva controllare e non lo ha fatto? Una Terra dei fuochi toscana su cui vogliamo risposte e interventi, subito”.
ma siete proprio sicuri che il mais diventava blu? non è che confondete il nome dell’operazione con gli effetti degli spandimenti illeciti sulle coltivazioni? la foto scelta è di una varietà di mais volutamente blu … forse anche il consigliere regionale, prima di parlare, dovrebbe informarsi meglio. I danni d’immagine per l’agricoltura italiana sono enormi quando, partendo da un fatto di cronaca, si lascia viaggiare la fantasia sperando di far colpo sul grande pubblico. Esempio di cattiva informazione.
Anche io avevo lo stesso dubbio!
L ho pensato
l’indagine si chiama “blu mais”, ma la traduzione nel titolo che diventa granturco blu in Toscana con una foto d’archivio che è dui un mais sud americano sta creando moltissime critiche. Non si può cambiare? o specificare meglio il tutto. Altrimenti la gravità della notizia viene scambiata per una fake news
Grazie
Mario Apicella
ottimo remake in corso d’opera
Attenzione queste persone stanno continuando a commettere il medesimo reato.. ho campi a cento metri da casa mia inondati per anni con questi fertilizzanti SGS sfuggiti al controllo.. sapete ora hanno tagliato il fiento e fatto presse per i cavalli.. cosi avvelenano anche quelli!
Questi sono una banda di sciacalli!