Il testo apprezzato dalla maggioranza delle forze politiche. Il capogruppo di Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori: “Recuperare non significa costruire inceneritori”.
Un modello di economia circolare dedicato al settore dei rifiuti, partendo dall’istituzione di tavoli tematici per i settori di riferimento che serviranno a individuare il fabbisogno impiantistico. È quanto si propone la nuova legge regionale approvata ieri dal Consiglio regionale della Toscana.
Il testo segue la legge regionale 48/2018 e attua i i principi comunitari di economia circolare assumendo come strategia la creazione di sinergie tra i vari settori d’intervento. Dagli esiti dei tavoli tecnici tematici ci si attende un documento d’azione con le iniziative tecnologiche promosse dalle imprese dei settori o categorie presenti ai tavoli e le possibili soluzioni impiantistiche necessarie a migliorare la gestione dei rifiuti prodotti in Toscana.
Il testo, “largamente apprezzato” in sede di consultazioni, ha detto il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd), risulta “in linea con la normativa nazionale ed europea che dettano come priorità il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali con prevalente valorizzazione energetica dei rifiuti. Con questa legge ci avviamo alla transizione verso un modello di sviluppo circolare nel settore dei rifiuti”.
Sostegno all’impianto normativo ha annunciato in aula Giacomo Giannarelli (M5S): “Accoglie molti dei nostri emendamenti e in qualche modo ricalca la corposa proposta a suo tempo presentata. Riconosciamo che si tratta di un piccolo contributo, ma chiaramente non è il Piano regionale dei rifiuti, già scaduto e che dovrà essere affrontato dalla prossima legislatura”.
L’impianto complessivo della proposta di legge è condivisibile anche per il capogruppo di Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori, che pure parla di “norma bandiera sull’economia. Se si intende lanciare il modello della circolarità, occorre farlo senza ambiguità”. Secondo Fattori, infatti, all’interno della legge si ritrovano “cavalli di troia pericolosi. L’uso della parola recupero alludendo a quello termico risponde a un modello lineare”, spiega il capogruppo annunciando emendamenti – poi respinti dall’aula – per sbarrare la strada a impianti e stabilimenti come quello della KME di Barga”.
Sulle modifiche proposte da Fattori il presidente Baccelli ha spiegato che cassare il concetto di recupero in generale, “sospettando che si intenda gassificare o bruciare, significa attribuire al legislatore intenzioni che non corrispondono al vero”.
Dal presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd) arriva un’analisi del testo più in chiave economica: “La competitività del nostro sistema produttivo è cruciale e determinante e non a caso c’è una forte spinta alla chiusura dei cicli e alla distrettualizzazione. Nell’attesa di una legge di sistema che richiederà un percorso più strutturale mettiamo a disposizione della Toscana un modello serio”.
Legge sull’economia circolare per la gestione dei rifiuti in Toscana
Fonte: Regione Toscana
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