Il mese scorso molti cittadini avevano segnalato un’intensa attività intorno ad antenne e lampioni: “Abbiamo portato il problema 5G all’attenzione dei nostri amministratori”.
PISTOIA – Anche Pistoia potrebbe andare a ingrossare la schiera degli oltre 400 Comuni italiani che hanno detto “no” all’installazione delle antenne 5G. Nulla è ancora deciso ma le associazioni Obiettivo Periferia, Acqua Bene Comune Pistoia, Alleanza Beni Comuni Pistoia e Città in Cammino – che il mese scorso in pieno lockdown avevano segnalato un’insolita attività intorno ad antenne e lampioni (leggi qui l’articolo) – dopo un confronto con l’amministrazione comunale non escludono che possa venire emanata un’ordinanza di divieto. Pubblichiamo di seguito il loro comunicato.
Con il presente comunicato vogliamo rendere noto il lavoro che come associazioni stiamo portando avanti in relazione alle molte segnalazioni relative alle antenne telefoniche che stanno aumentando sul nostro territorio.
Abbiamo cercato con tutti i mezzi a nostra disposizione, Internet e documenti reperiti da ogni parte d’Italia, compresi gli accessi agli atti che abbiamo richiesto sia al Comune che ad Arpat, di portare all’attenzione della nostra amministrazione il problema 5G cercando un confronto serio, trasparente e costruttivo tipico del nostro modo di lavorare.
Dobbiamo dire che la nostra richiesta di un confronto sull’argomento è stata accettata e, dopo alcuni incontri con l’assessore Bartolomei, su specifico invito del sindaco Alessandro Tomasi in sede di Giunta abbiamo consegnato tutta la documentazione in nostro possesso derivante dal lavoro di ISDE – Medici per l’Ambiente a livello nazionale e relazionata dalla dottoressa Patrizia Gentilini, sia la relazione tecnica di Giovanni Malatesta, oltre allo studio che abbiamo fatto relativamente alle diverse leggi a cui l’art. 82 del decreto “Cura Italia” fa riferimento.
Decreto che, proprio per la presenza di quest’articolo, che sollecita il potenziamento delle reti di comunicazione elettronica, ci ha messo in allerta, tenuto conto soprattutto del fatto che l’installazione delle antenne telefoniche viene attuata con lo strumento dell’autocertificazione; la norma prevede una verifica tecnica da parte di ARPAT sulla documentazione ma non necessariamente un parere sanitario preventivo da parte dell’ASL, per cui spesso si giunge all’autorizzazione pressoché all’insaputa del sindaco e degli organi politici amministrativi, come stava per accadere per le più recenti richieste inoltrate dalle società di telefonia mobile.
L’incontro con l’Amministrazione comunale si è svolto in un clima di ascolto e di rispetto reciproco nella totale consapevolezza da entrambe le parti che la salute della popolazione è prioritaria rispetto a tutti gli altri interessi. Il sindaco non esclude, dopo aver preso visione dei documenti da noi prodotti, l’emissione di un’ordinanza di divieto alle antenne 5G, come è già avvenuto in oltre 400 Comuni italiani.
Speriamo a breve di poter dare notizie positive al riguardo.
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