Silver 2, il robot subacqueo progettato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, aiuterà a proteggere l’ecosistema marino dall’inquinamento.
di Iacopo Ricci
PISA – Si ispira al granchio ed è fatto per muoversi con disinvoltura sui fondali marini più accidentati senza fare danni SILVER 2, il robot esploratore subacqueo ideato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Che potrà rivelarsi utilissimo non solo per perlustrare fondali e ambienti vulnerabili come le aree protette ma anche per pulire il mare dalla plastica affondata, che è molta di più di quella che vediamo sulle coste e in superficie.
SILVER 2 è nato dall’intuizione di un gruppo di studiosi coordinato da Marcello Calisti, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica e uno dei più stretti collaboratori di Cecilia Laschi, pioniera della soft robotics. E proprio grazie all’applicazione dei principi della flessibilità robotica in campo marino è stato sviluppato questo robot-granchio che apre una nuova strada nella salvaguardia e nella conoscenza dell’ecosistema marino.
Uno studio pubblicato su Science Robotics ha presentato i primi risultati ottenuti dai ricercatori: SILVER 2 è in grado di muoversi su fondali accidentati e di avvicinarsi moltissimo a “bersagli” viventi e non viventi (che siano bottiglie di plastica o manufatti archeologici, strutture sommerse oppure organismi come i coralli o i pesci) senza interferire e danneggiare l’ambiente marino e i suoi abitanti.
Composto da sei zampe articolate e molleggiate che gli permettono di muoversi agilmente sul fondale, SILVER 2 avanza attraverso una serie di saltelli (anche laterali) e grazie alla flessibilità delle sue gambe subacquee può sfiorare il fondo del mare per raccogliere sabbia o altro materiale che serve per studiare e conoscere meglio le caratteristiche dei fondali.
Adesso il robot è comandato a distanza da un operatore grazie a un’interfaccia grafica che permette di vedere ciò che vede il robot e di decidere direzione e tipologia di locomozione. Ma la ricerca sul prototipo sta andando avanti e il prossimo step sarà dotarlo di un manipolatore che permetterà al robot granchio di raccogliere la plastica depositata in fondo al mare. Un passo importante che va nella direzione di proteggere l’ambiente marino dall’inquinamento e di preservare molte specie animali.
“La nostra ambizione – dichiara il ricercatore Marcello Calisti – è di collaborare con le tecnologie che esistono attualmente per creare un intero ecosistema di robot subacquei che possano prendersi cura, esplorare e mantenere l’ambiente marino e le attività ad esso connesse. In questo, siamo stati molto contenti di lavorare con biologi, geologi e oceanografi che hanno visto sempre con interesse il nostro approccio non convenzionale”.
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