Rinnovabili

Il Coronavirus porterà a una svolta energetica? Il parere di Ugo Bardi (video)

FIRENZE – Quali sono le previsioni sull’orientamento delle politiche energetiche alla luce del crollo del prezzo del petrolio? Secondo alcuni osservatori il crollo dei prezzi potrebbe disincentivare gli Stati dal continuare a investire nelle fonti rinnovabili. Altri esperti ritengono invece che questa crisi potrebbe portare a una nuova consapevolezza da parte dell’opinione pubblica e dare così impulso a decisioni a favore dell’energia pulita.

Ugo Bardi è un chimico e accademico italiano, docente presso l’Università di Firenze dal 1992 e autore di vari contributi in diversi settori scientifici. Come divulgatore si interessa di esaurimento delle risorse, di dinamica dei sistemi, di scienza del clima e di energie rinnovabili. Si è occupato del picco del petrolio ed è autore di “The Limits to Growth Revisited” (2011), de “La Terra Svuotata” (2012), di “Extracted” (2014) e di “The Seneca Effect” (2017).

Fonte: Università di Firenze

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2 Commenti

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  • Non abbiamo il tempo per seppellire i morti. E qualcuno si preoccupa di spingerci al ricorso a fonti di energia elettrica intermittente e non programmabile che, visto che costa così poco, non si capisce perché continui a coprire una quota minoritaria dei consumi elettrici, e continui a presupporre massicce incentivazioni finanziate da un’utenza allo stremo, prima per una crisi economica ormai decennale e oggi per questa pandemia dalla quale non sapremo quando ci libereremo. Grazie

  • Dire che il Corona virus è “un’esperienza interessante” è agghiacciante, ma vabbe’, l’argomento è altro.
    Personalmente ritengo che questo signore dovrebbe essere radiato dall’università per altre ragioni: perché usa il suo ruolo professionale per diffondere opinioni di parte, falsità – tipo: che l’energia eolica ha costi (non solo economici ma complessivi) paragonabili a quelli del petrolio (e allora perché usarla!?!?!?) – e non, dati alla mano, certezze scientifiche come un accademico dovrebbe fare. L’unica certezza che nomina è la nocività del petrolio, grazie, proprio un illuminato.
    Ma sull’inefficienza, la speculazione, il dissanguamento all’utenza imposto dalle rinnovabili come vengono realizzate oggi e progettate dai grandi gruppi appoggiati dal sistema dei clientelismi politici non spende una parola. Non una parola sulla possibilità e la necessità di favorire l’autoproduzione e il risparmio, anche se il principale dato evidente portato dal Coronavirus è che risparmiare energia è la prima cosa da fare, ed è POSSIBILE. Mentre la seconda evidenza è che in un regime di richiesta energetica ridotta, come quello che da più di un mese stiamo registrando, le prime a diventare inutili e addirittura controproducenti sono le cosiddette rinnovabili intermittenti (eolico). Dati alla mano, tutto documentatissimo (un esempio: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2106). Invece no, perché dietro a simili portavoce del rinnovamento c’è chi vuole favorire questa “cosiddetta transizione alle rinnovabili” (che non esistono perché che l’energia non è rinnovabile lo sanno anche i sassi): Enel sta chiedendo finanziamenti per 20 miliardi di euro, che andrebbero a finire tutti-tutti-tutti nelle tasche degli stessi gruppi industriali che ci hanno dissanguato e ammalato, già dai tempi delle sette sorelle, e che finanziano la “cosiddetta” ricerca. Soldi dei contribuenti, sotto la voce FER nelle bollette mensili che paghiamo per l’energia domestica.
    È una vergogna, presentare tutto questo come una soluzione, mentre è soltanto il modo più rapido per sprofondare ancora di più il paese nell’indigenza e nella disuguaglianza tra ricchi (gruppi privilegiati) e poveri (milioni di vittime del sistema).