Attualità

Sarte e imprese al lavoro, contro il Coronavirus 15.000 “Mascherine dell’Amiata”

Foto Comune di Santa Fiora
Foto Comune di Santa Fiora
In tanti hanno risposto all’appello del sindaco di Santa Fiora e un intero comprensorio si è messo in moto, da Arcidosso a Castel del Piano.

 

SANTA FIORA (Gr) – Produrre 15.000 mascherine da regalare ai cittadini dell’Amiata – con priorità agli anziani e ai malati – per difendersi dal Coronavirus. E’ nato così il progetto “Mascherine dell’Amiata” lanciato da Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora, alle aziende del territorio e a tutta la popolazione.

E la risposta non si è fatta attendere. All’appello di Santa Fiora hanno risposto decine di sarti e sarte “a domicilio” e, insieme a loro, tante imprese di pelletteria dalla montagna e anche un’azienda di tendaggi di Follonica, creando una vera filiera produttiva in cui è impegnato tutto il comprensorio. Cittadini, titolari e lavoratori hanno offerto la loro disponibilità a lavorare gratis per realizzare queste mascherine.

Santa Fiora_5

“Tutto è iniziato da un’idea – racconta il sindaco di Santa Fiora – e dalla considerazione che non si possa star fermi ad attendere che altri risolvano le cose per te. A Santa Fiora, vista la penuria nazionale di mascherine protettive contro il Coronavirus, abbiamo pensato di farcele da soli per difendere la nostra popolazione. Il Comune ha acquistato 490 metri di TNT (tessuto non tessuto) da una merceria locale e ha lanciato un appello a tutta la popolazione perché venissero cucite le mascherine protettive per tutti”.

I 490 metri di TNT si sono dimostrati subito troppo “corti” per l’entusiasmo, la passione e la volontà di fare qualcosa per la propria comunità. L’idea di Santa Fiora si è trasformata così in un progetto di comprensorio che ha come obiettivo la produzione di oltre 15.000 mascherine protettive da regalare a tutti gli abitanti dell’Amiata. L’operazione “Mascherine dell’Amiata” coinvolge ora i Comuni di Santa Fiora, Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Seggiano, Semproniano e i metri di TNT da 490 sono diventati 3.500.

Oltre alla produzione una vera e propria macchina organizzativa accompagna e rende efficace l’iniziativa. La VAB (Vigilanza Antincendi Boschivi) si occupa di portare il materiale ai borsettifici e ritirare le mascherine finite mentre una cooperativa locale le imbusta e le distribuisce fra i Comuni.
“Grazie a tutti noi un virus che separa fisicamente le persone – continua Balocchi- è diventato invece un’occasione e una conferma per mostrare il volto umano dell’Amiata e per unirci in un progetto utile a tutti”.

Tags