Il settore è stato escluso escluso dalle attività essenziali previste nell’ultimo decreto sull’emergenza Covid-19. A rischio anche gli ortaggi.
Milioni di piantine in vaso sono destinate al macero. Qualche migliaio si salverà grazie all’iniziativa #Lacampagnadona – una piantina per ogni persona che donerà il sangue fino a Pasqua – ma per le altre il destino è segnato.
Coldiretti segnala la drammatica situazione nella quale si son venute a trovare le aziende florovivaistiche in Toscana e in tutta Italia, escluse dalle attività essenziali previste nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio sull’emergenza Covid-19. E dunque completamente bloccate.
È quanto sta succedendo per esempio all’Azienda agricola Chiarappa di San Giuliano Terme (Pisa).
«La nostra produzione segue una programmazione molto rigida – racconta Giacomo Chiarappa, uno dei titolari – Ora ci troviamo con la merce che avremmo dovuto mettere in vendita fra febbraio e marzo e siamo costretti a gettarla per fare spazio alle piantagioni successive, ormai in programma. Stiamo spendendo risorse per portare avanti una produzione destinata, con tutta probabilità, al macero. Perché prima che si riavvii la situazione a livello nazionale per noi sarà già tardi”.
Il problema per loro, come per tanti altri, è che le spese – fornitori, materie prime, mutui, tasse, operai- continuano a correre. «Ad oggi ci viene prospettata una moratoria fino al 30 settembre – aggiunge Chiarappa – ma non ci sarà di nessun aiuto. Per allora non saremo in grado di pagare mutui né operai».
Nella stessa situazione dei vivai di piante ornamentali si trovano anche quelli che producono piantine da ortaggi, che però non vengono considerati parte della filiera agroalimentare. Anche questi in base all’ultimo decreto sono considerati non essenziali.
Il rischio grave, mette in guardia Coldiretti, oltre al fallimento delle aziende, è che la produzione di ortaggi italiani subisca una pesante frenata nei prossimi mesi.
«Ci aspettiamo risposte certe da parte del Governo – commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Pisa – Il florovivaismo è un settore che dà lavoro a quasi 300.000 persone in tutta Italia ed è un’eccellenza del Made in Italy. Servono misure urgenti di sostegno senza le quali questo comparto rischia di essere completamente cancellato».
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