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Mancate prenotazioni fino al 90% negli agriturismi toscani, l’allarme di Coldiretti

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La situazione peggiore si registra a Massa Carrara, Pistoia, Lucca e Grosseto. Il presidente di Coldiretti Toscana: “Scenario da profondo rosso”.

 

Quella che sta per iniziare è una stagione turistica da profondo rosso a causa della diffusione del Coronavirus e delle misure di prevenzione e contenimento del contagio, con le decisioni degli Stati esteri di mettere in quarantena chiunque rientri dall’Italia.

Elaborazione Coldiretti-Terranostra
Elaborazione Coldiretti-Terranostra

La situazione sta colpendo duramente la Toscana, una delle regioni più turistiche d’Italia, che negli agriturismi registra un numero medio di disdette del 53% con punte fino al 70% in alcune province e il 65% di mancate prenotazioni, con punte fino al 90%. È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti Toscana e dell’associazione agrituristica Terranostra che hanno raccolto le segnalazioni delle strutture agrituristiche operanti in Toscana.

“Lo scenario è a tinte fosche – denuncia Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – per gli agriturismi, le aziende florovivaistiche e agroalimentari perché il mercato è fermo e le strutture ricettive sono già drammaticamente vuote”

“Sul fronte delle mancate prenotazioni lo scenario peggiore si registra a Massa Carrara, Pistoia, Lucca e Grosseto, mentre le disdette piovono copiose principalmente a Firenze, Grosseto e Pistoia – rincara la dose Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana – Lo stop di importanti fiere sta facendo il resto. Le disdette stanno arrivando da Canada e USA, ma anche Belgio, Olanda, Germania e Paesi scandinavi, a cui i nostri agriturismi stanno rispondendo offrendo la possibilità di slittare il periodo di vacanza in periodi successivi”.

“In questa situazione – conclude la Coldiretti – è importante che le istituzioni adottino misure di sostegno alle attività più duramente colpite attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale”.

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