Mobilità

Gli ambientalisti cantano vittoria: niente autostrada in Maremma

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Scelta la soluzione più economica, meno impattante e più rapida per completare il corridoio tirrenico: trasformare la variante Aurelia in una superstrada senza pedaggi.

 

di FAI, Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Comitato per la bellezza, Terra di Maremma, Rete dei Comitati per la difesa del Territorio

GROSSETO – Oggi siamo fortemente soddisfatti perché finalmente, dopo più di 30 anni di battaglie, rinvii e mancate decisioni, possiamo dire la parola fine alla telenovela riguardante l’autostrada della Maremma che non verrà realizzata a favore dell’adeguamento e della messa in sicurezza della strada statale Aurelia.

Dopo tanto tempo perso inutilmente, pur di tenere in piedi un’ipotesi autostradale devastante per il territorio della Maremma che non è mai stata sostenuta da piani economico-finanziari credibili, è stata scelta la soluzione più economica, meno impattante dal punto di vista ambientale e di più rapida realizzazione per completare il corridoio tirrenico e renderlo sicuro e moderno, come abbiamo sempre chiesto come associazioni e comitati ambientalisti.

I lavori per trasformare la variante Aurelia in una superstrada senza pedaggio potranno partire attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe approvato ieri che consente al ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) di revocare la concessione a SAT (Società Autostrada Tirrenica).

Un tassello fondamentale e strategico che risponde con chiarezza alle nostre richieste e con cui provare a far davvero partire i cantieri, assegnando finalmente ad ANAS i lavori per adeguare la variante Aurelia. Il provvedimento solleva infatti SAT dalla responsabilità dei lavori nei tratti non ancora completati che vengono invece affidati ad ANAS, come avevamo più volte richiesto. Da oggi, auspichiamo quindi che ANAS prenda subito in carico tutto il tratto da San Pietro in Palazzi fino a Tarquinia.

A questo punto, occorre sbloccare definitivamente la realizzazione dell’opera con un percorso che coinvolga Governo, Regione Toscana e ANAS per aprire al più presto i cantieri proprio a partire dai tratti più pericolosi e con un altissimo livello di incidentalità. Senza più l’alibi dell’intervento SAT, si potrà finalmente mettere in sicurezza il pericoloso tratto all’altezza di Capalbio ancora a due corsie e con incroci a raso di 12,5 km, iniziando i lavori sulla SS1 Aurelia proprio da qua.

“Questa – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – è una vittoria storica e una giornata memorabile per il movimento ambientalista e per chi ha lottato per tanti anni con innumerevoli manifestazioni e iniziative per evitare la costruzione di un’autostrada quanto mai inutile e dannosa per la Maremma.
Abbiamo sempre chiesto una soluzione razionale ed equilibrata che oggi è finalmente avvenuta: la revoca della concessione a SAT e il mandato ad ANAS di realizzare l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia come superstrada a quattro corsie senza pedaggio, evitando lo scempio autostradale e garantendo al tempo stesso un corridoio tirrenico sicuro.
Oggi noi ambientalisti, per tanti anni inascoltati e osteggiati, festeggiamo e chiediamo di aprire i cantieri partendo appunto dai tratti più pericolosi a due corsie di Capalbio che hanno record assurdi e inconcepibili di incidentalità.”

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