Ecosistema

Il Wwf Siena sullo scempio dei boschi: una vergogna istituzionalizzata

Foto Wwf Siena
Foto Wwf Siena
Una  presa di posizione necessaria dopo i tagli distruttivi fatti in Montagnola Senese, nel Chianti, nel Monte Amiata. Con un appello a cittadini, associazioni e magistratura.

 

di WWF Siena

SIENA – Negli ultimi anni in Italia vengono fatti sempre più spesso tagli particolarmente distruttivi dei nostri boschi. La Toscana e il territorio provinciale di Siena non sono da meno. Molti esempi di questo tipo si possono trovare su tutto il territorio senese, dal Chianti al Monte Amiata fino alla Montagnola, dove è in atto un taglio industriale del bosco fra Molli (Tegoia) e la fattoria di Cerbaia che ha destato sconcerto e preoccupazione da parte di moltissimi abitanti.

Per eseguire i tagli sono impiegati imponenti mezzi cingolati o macchinari in grado di tagliare e trascinare via in poche ore centinaia di tronchi di castagni, lecci, frassini, roverelle e cerri. Il passaggio dei mezzi cingolati sul terreno bagnato dalla pioggia autunnale e invernale lascia dei solchi profondissimi che causano un aumento esponenziale dell’erosione, convogliando le acque e asportando il suolo (in Italia il 45% delle erosioni e del dissesto è dovuto ai tagli boschivi).

CippatoQuello che sempre più spesso accade in questo tipo di tagli è che la legna non serve per alimentare le stufe o i camini del privato cittadino. Si può vedere infatti che dopo aver tagliato il bosco entrano in funzione altri grossi macchinari che trasformano il legname in cippato direttamente in loco. Una volta ottenuto il prodotto da vendere a buon prezzo, questo viene portato via da camion e autoarticolati per finire nelle molte centrali a biomasse sparse in Toscana come in altre regioni (basti pensare che decine di tonnellate di questo materiale vengono fatte salpare da Livorno alla volta della Sardegna).

Questi metodi di lavorazione del bosco sono dannosi per la biodiversità e non sono assolutamente sostenibili né tanto meno producono energia rinnovabile. A questo va aggiunto che non vengono rispettati nemmeno i siti europei Natura 2000, come è quello, appunto, della Montagnola Senese. Si tratta di ambienti di grande importanza naturale che dovrebbero essere tutelati da questi scempi dettati dalle esigenze delle grandi imprese e dalle lobbies dell’energia, che vedono i boschi e il legname esclusivamente come una fonte appetibile di guadagno.

Questi tagli eseguiti senza nessuna pianificazione generale, né valutando il già precario stato di salute e il bilancio di CO2, causano gravi danni all’ambiente. In primo luogo diminuisce la biodiversità vegetale e le specie animali subiscono gravi alterazioni al loro ambiente di vita e alle loro abitudini. Occorre considerare poi che gli alberi sono “consumatori” di anidride carbonica (CO2) impiegata nel processo chimico della fotosintesi e sono al contempo dei contenitori di carbonio immagazzinato nel legno, carbonio che viene rilasciato in atmosfera (quando viene bruciato nelle centrali a biomasse) per produrre quantità ridicole di energia. Le foreste sono tra i principali serbatoi di carbonio del pianeta. Esse immagazzinano circa 289 gigatonnellate (Gt) di carbonio negli alberi e nella vegetazione.

Il WWF Siena è dunque particolarmente preoccupato per la totale inadempienza delle istituzioni, in primis da parte della Regione Toscanache anzi promuove queste pratiche a discapito anche di territori protetti e di proprietà demaniali di altissimo valore paesaggistico ambientale (vedi distruzione della Riserva del Belagaio).

Totale assenza, inerzia o compiacenza si registrano anche da parte delle Unioni dei Comuni, Comunità montane e degli enti che avrebbero il compito di occuparsi dei rischi del dissesto, come il Genio Civile e la Protezione Civile; insomma una vergogna istituzionalizzata.

Noi facciamo appello ai cittadini, a tutte le associazioni e alla magistratura affinché ci si mobiliti per bloccare uno scempio che può contribuire al collasso del Pianeta e sottoscriviamo la petizione promossa dai “Liberi pensatori a difesa della natura” che chiede una difesa del patrimonio naturale forestale e un cambio di rotta legislativo. https://www.change.org/p/sergio-mattarella-foreste-italiane-un-patrimonio-inestimabile-sotto-attacco

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2 Commenti

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  • E a noi ciclisti i comuni chiedono di fare una relazione d’incidenza ambientale che deve essere valutata in regione per darci il permesso di organizzare un raduno con 100 partecipanti. Il mondo al contrario…

  • Amen! Qui in Italia si applica ciecamente la legge sui disboscamenti programmati di 40’anni in 40’anni, assolutamente non ricalibrata sulle esigenze attuali e senza tener conto della cementificazione globale. Nel mio piccolo, la mia casa di Monghidoro é stata messa in pericolo da questa follia, applicata peraltro sotto controllo della forestale, senza studi di fattibilità, senza valutazione dell’impatto. La casa è stata esposta a venti violenti, che prima il bosco ostacolava, e a frane continue, con gravi rischi e danno economico. Se solo potessimo fare un censimento di queste storie e senza affidarci ciecamente alle istituzioni, che per lo più queste “bonifiche” hanno garantito, forse avremmo un quadro più realistico dello scempio ambientale in questo paese e altrove…