Lo stabilisce una nuova ordinanza. Deroghe solo in caso di provata necessità per restauri o ristrutturazioni, ma i nidi rimossi andranno sostituiti con nidi artificiali.
Redazione
CORTONA (Ar) – Cortona diventa una città amica delle rondini. Una nuova ordinanza del Comune vieta a chiunque di distruggere, rimuovere o danneggiare i nidi di rondine, rondone e balestruccio e impone anche di provvedere alla loro protezione.
La convenzione di Berna, ratificata in Italia nel 1981, stabilisce gli stessi divieti e classifica questi uccelli fra le specie strettamente protette perché a rischio di estinzione. Ma poi succede spesso che le rondini, dopo aver percorso migliaia di chilometri ed essere rientrate nel luogo dove hanno fatto il nido per deporre le uova, trovino i loro nidi distrutti o rimossi.
L’ordinanza ammette una sola deroga al divieto, esclusivamente al di fuori del periodo di nidificazione, ovvero tra il 15 settembre e il 15 febbraio di ogni anno, in caso di restauri, ristrutturazioni o altri interventi sul fabbricato che non possano essere in alcun modo realizzati senza procedere alla rimozione dei nidi. Questa necessità dev’essere dimostrata da una relazione tecnica redatta da un professionista incaricato dal richiedente, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del servizio tutela ambientale e, come prescrive l’ordinanza, “a fronte di una compensazione obbligatoria con nidi artificiali, da realizzare entro lo stesso periodo di non nidificazione dell’anno in cui è autorizzata la rimozione”.
Per chi viola queste disposizioni, compresa la mancata costruzione dei nidi artificiali, sono previste multe da 80 a 500 euro. Si è obbligati anche a ripristinare la situazione precedente con la costruzione di nidi artificiali e infine si rischia di incorrere nell’ipotesi di reato per maltrattamento di animali prevista dal Codice penale.
«Le rondini sono importanti anche per l’eliminazione di insetti molesti, come mosche e zanzare – spiega il sindaco di Cortona Luciano Meoni – Quest’ordinanza nasce dalla volontà di proteggere la specie e di riconoscerne l’importanza e si incontra con l’obiettivo che da sempre perseguono le associazioni ambientaliste e i vari progetti di tutela in ambito europeo».
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