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Le emergenze in Toscana secondo il nuovo dossier di Legambiente

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Il corridoio ferroviario tirrenico e l’Aurelia, la ferrovia Empoli-Siena, la linea tramviaria T4 a Firenze e la via dei Due Mari E78 Grosseto-Fano.

 

E’ stato presentato nei giorni scorsi da Legambiente il dossier “Green New Deal italiano” che contiene anche alcune emergenze regionali per la Toscana:

IL CORRIDOIO FERROVIARIO TIRRENICO E MESSA IN SICUREZZA DELL’INTERA AURELIANella suggestione iniziale del Corridoio Tirrenico non c’era solo la messa in sicurezza del tracciato super-stradale lungo l’Aurelia, bensì la soluzione tramite cabotaggio costiero del trasporto merci e il potenziamento della ferrovia per il traffico passeggeri (vedi Piano OPERATIVO 2018-2010 dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale). Sul cabotaggio non si è mosso niente così come sul potenziamento della ferrovia lungo la costa da Roma a Genova, per non dover transitare da Firenze. Eppure, è evidente che la crisi ha coinvolto soprattutto l’area costiera della Toscana e che la realizzazione di tali opere aiuterebbe lo sviluppo di queste aree.

Tutta la discussione in questi anni, però, si è solo concentrata sull’Autostrada Tirrenica (in concessione a SAT), fortemente contestata da Comuni e cittadini. Per fortuna ha prevalso sul progetto di Autostrada l’opzione della messa in sicurezza dell’Aurelia con una superstrada a quattro corsie senza pedaggio. A oggi, la complicata vicenda tra lo Stato e la Concessionaria SAT (concessione rinnovata senza gara, rischio di penali per infrazione europea) si sarebbe risolta con un pacchetto di variazioni che ha visto, tra l’altro, la riduzione della durata della concessione e l’eliminazione del pedaggio sulla parte di tratte eseguite dal Concessionario per conto dell’Anas.

Rimane da mettere in sicurezza un tratto di circa 80 km da Grosseto a Tarquinia (lotti 4, 5B, 5A e 6B). Non tutto però è chiaro per procedere: la SAT ha ancora in affidamento il tratto autostradale tra Ansedonia e Tarquinia, dove il pedaggio autostradale evidentemente è particolarmente appetitoso e non è stato mai messo in discussione. Va rimosso questo ostacolo per completare la messa in sicurezza dell’intera tratta (compreso il pericoloso tratto di Capalbio). A questo punto manca solo una decisione univoca e decisa del MIT;

IL RADDOPPIO E L’ELETTRIFICAZIONE DELLA FERROVIA EMPOLI SIENA – Il raddoppio e l’elettrificazione di tutta la ferrovia centrale toscana, con l’eliminazione dei passaggi a livello, è presente dal 2014 nella pianificazione regionale, ma solo con il Contratto di Programma MIT–RFI 2017-2021 sono stati programmati e stanziati i fondi pari a 177 mln di euro per il potenziamento del tratto ferroviario Empoli-Siena, anche confermati dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati a ottobre 2018. Si aspetta l’avvio delle procedure che porteranno all’apertura dei cantieri. Il rilancio di questa tratta di soli 62 km resta di vitale importanza per arrivare a collegare Siena a Firenze in meno di un’ora.

LA LINEA TRAMVIARIA T4 A FIRENZE –  A Firenze per completare la rete tramviaria è necessario dare avvio ai lavori della linea T4 (tratte 4.1 e 4.2). Al momento però si dovrà attendere almeno fino al 2020 e si prevedono ulteriori 3 anni di lavori. Questa sfrutterà il sedime ferroviario già esistente tra la Stazione Leopolda e Campi Bisenzio, lungo l’Arno. I costi per la realizzazione dell’opera si aggireranno sui 500 mln di euro, di cui 320 provenienti dal pubblico e i restanti dai privati tramite project financing. Al momento esiste solo il progetto preliminare e la disponibilità economica di soli 166 mln di euro per la prima tratta (linea 4.1), confermata dal Cipe proprio agli inizi di aprile scorso, che permetterà di iniziare i lavori per collegare la stazione Leopolda con Le Piagge. Manca la tratta 4.2 per completare l’opera fino a Campo Bisenzio, utile a sopperire la mancanza del treno-tram della Piana. Occorre appellarsi a Stato e Regione affinché passino senza ulteriore indugio alla progettazione definitiva dell’intera linea necessaria per reperire i fondi europei.

EPPUR SI MUOVE LA VIA DEI DUE MARI E 78 GROSSETO-FANONasce negli anni Sessanta l’idea di collegare con una superstrada la costa tirrenica a quella adriatica. La lunghezza del collegamento è di circa 270 Km di cui il 65% in Toscana. Anas sta finalmente per completare l’adeguamento a quattro corsie sulla tratta Siena-Grosseto. A gennaio 2019, infatti, Anas ha aggiudicato in via provvisoria l’appalto per il lotto 4 – importo complessivo 80,6 mln di euro – al raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla genovese Carena Spa e dalla perugina Ilesp Srl. Si tratta di 2,8 km (dal km 27+200 al km 30 nel comune di Civitella Paganico) con otto viadotti e due gallerie.

Ora, se la verifica della documentazione presentata non farà emergere incongruenze, l’aggiudicazione dovrebbe diventare definitiva, così da arrivare alla firma del contratto e alla partenza dei lavori. La durata dei lavori è prevista in tre anni e tre mesi, per cui i cantieri dovrebbero terminare nel 2022. A questo punto manca il lotto 9 per completare il tormentato all’argamento, atteso da decenni, della strada che collega le due città toscane: 11,8 km per un valore di 162 milioni, in provincia di Siena. Anas ha fatto sapere che il progetto definitivo del lotto 9 è stato modificato e che il Ministero dell’Ambiente ha richiesto un nuovo passaggio alla commissione VIA (Valutazione di impatto ambientale) che ha rilasciato parere favorevole. Ora il progetto dovrà andare al Cipe, prima di poter essere messo definitivamente a gara. Non siamo mai stati fautori di nuove strade, ma in questo caso pensiamo che occorra completare “presto e bene” i cantieri già posti in essere lungo un’arteria fondamentale per Grosseto.

Fonte: Legambiente Italia

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