I consiglieri Sarti e Fattori: “Una strage lenta e silenziosa, nella sola Toscana 1.311 casi di mesotelioma maligno diagnosticati tra il 1993 e il 2012”.
La Regione Toscana deve avviare senza indugio il procedimento del Piano regionale per la tutela dall’amianto, secondo quanto disposto dalla Legge Regionale 51 del 2013. Lo prevede l’ordine del giorno collegato all’aggiornamento al Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR) 2020, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale su proposta di Sì-Toscana a Sinistra.
“Non è possibile perdere altro tempo – affermano i consiglieri di Sì, Tommaso Fattori e Paolo Sarti – è necessario iniziare a risanare e bonificare il territorio, rimuovendo l’amianto dai numerosi siti industriali e dagli edifici pubblici e privati che rendono ancora oggi i cittadini inconsapevolmente esposti alla fibra killer, con gravi rischi per la salute. Tanto più che oggi che sono conclusi, seppur con grande ritardo, tutti gli approfondimenti tecnici considerati dalla Giunta propedeutici alla definizione del Piano regionale per la tutela dall’amianto”.
“Occorre coordinare tra loro istituzioni e amministrazioni territoriali, integrando le iniziative sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali. Finalmente saranno attuate le disposizioni che la stessa Regione si è già data, lasciandole per anni lettera morta.”
Quella provocata dall’amianto è una strage lenta e silenziosa, ricordano i consiglieri, nonostante questo materiale sia fuori legge ormai dal 1992. “In Italia – concludono – ci sono stati 21.463 casi di mesotelioma maligno diagnosticati tra il 1993 e il 2012 , dei quali 1.311 nella sola Toscana e oltre 6.000 morti all’anno sono connessi all’esposizione all’amianto”.
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