Hanno effetti devastanti sugli animali e sono dannosi anche per l’ambiente e per l’uomo. Un appello ai sindaci perché emettano ordinanze per limitarli o vietarli del tutto.
a cura del CISO – Centro Italiano Studi Ornitologici
La notte di Capodanno ci sarà un “bombardamento” che farà scappare nel buio gli animali in grado di volar via e li manderà molto probabilmente incontro a rischi gravi; quelli che non riusciranno a scappare potranno subire traumi gravi e, talvolta, morire.
I fuochi d’artificio e i botti vengono spesso considerati un elemento irrinunciabile per i festeggiamenti di fine anno. Se da un lato sono amati dalle persone dall’altro, quando incontrollati, possono provocare numerosi problemi che vanno dal rischio di incidenti e di incendi, all’emissione di particolato fine e sostanze pericolose per la salute, all’inquinamento acustico, al disturbo degli animali d’affezione e selvatici.
Tuttavia gli effetti degli artifici pirotecnici sulla fauna vengono quasi sempre ignorati e sono generalmente poco noti. È opinione comune, infatti, che gli animali selvatici vivano il più possibile lontano dall’uomo; in realtà sono molte le specie che, nei secoli, si sono adattate a vivere all’interno o nei pressi dei centri urbani, dove trovano cibo e riparo dai predatori. Gli uccelli, in particolare, vedono nelle città importanti habitat di nidificazione e svernamento. Giardini privati e pubblici accolgono numeri considerevoli di passeri, fringuelli, merli, tortore dal collare, pettirossi, cince e molte altre specie, che vi trascorrono le giornate o li utilizzano come “dormitori”.
Qualunque rumore forte e improvviso, specie nelle ore notturne, può avere un forte impatto su questi animali. Gli studi realizzati finora indicano chiaramente quale sia l’effetto degli artifici pirotecnici sulla fauna; ad esempio, una ricerca condotta con l’ausilio dei radar ha dimostrato che gli uccelli si involano in massa in seguito all’esplosione di fuochi d’artificio dirigendosi, nel cuore della notte, a molti chilometri dai luoghi di riposo.
Gli animali, disorientati dal rumore, dalle luci e dal fumo, nel tentativo di fuggire consumano importanti energie e vanno incontro a forte stress, collisioni con edifici, cavi e automobili e condizioni metereologiche inclementi; tutti questi fattori possono causarne la morte o, nei casi meno gravi, avere effetti duraturi sulla salute degli uccelli o provocare la frammentazione degli stormi.
Il CISO, che da molti anni si occupa di ricerca ornitologica e conservazione della natura, chiede pertanto a tutti i sindaci di prendere provvedimenti concreti per contrastare questo grave fenomeno e, al contempo, proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini, emanando ordinanze di limitazione o divieto di accensione degli articoli pirotecnici in occasione del Capodanno. Nella speranza che questo appello a tutela dei più deboli venga accolto, cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori auguri di buone feste e di un sereno Anno Nuovo, all’insegna della Natura.
Il CISO Onlus (Centro Italiano Studi Ornitologici) riunisce professionisti e amatori che si dedicano alla ricerca ornitologica. Tra le sue attività:
collabora con organizzazioni e società scientifiche italiane ed europee su progetti di ricerca e conservazione degli uccelli e dei loro habitat; organizza il Convegno Italiano di Ornitologia; organizza convegni e workshop di formazione e aggiornamento; promuove programmi di monitoraggio dell’avifauna italiana (Atlante degli uccelli nidificanti in Italia, Progetto Mito2000); partecipa e promuove la piattaforma ornitologica Ornitho; cura attraverso la Commissione Ornitologica Italiana (COI) la redazione della Lista degli Uccelli italiani.
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