Da una ricerca della Sant’Anna di Pisa la scoperta che i pioppi lavorano di notte per ridistribuire i liquidi e non disseccarsi. Una strategia vincente contro i cambiamenti climatici e la siccità.
PISA – I pioppi non dormono mai e approfittano delle ore notturne per riequilibrare le loro riserve idriche. Una strategia per evitare il disseccamento e combattere la siccità e i cambiamenti climatici.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Plant Physiology and Biochemistry , è il risultato di una ricerca coordinata dall’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e condotta in collaborazione con l’Istituto IRET del CNR di Sesto Fiorentino.
Lo studio potrebbe aiutare a trovare nuove strategie per contrastare i periodi di siccità e la mancanza d’acqua, fenomeni sempre più diffusi a livello globale che causano gravi danni ai sistemi forestali.
“È fondamentale per il futuro delle nostre foreste e delle coltivazioni, da cui – è bene ricordare – dipende la stessa sopravvivenza dell’umanità, comprendere questi fenomeni di adattamento e, ove possibile, saperli migliorare per rendere le piante più resistenti” ha dichiarato Luca Sebastiani, uno dei ricercatori della Sant’Anna.
Lo studio si occupa dei meccanismi biochimici messi in atto dagli alberi per rispondere allo stress idrico e dimostra che già prima dell’alba sono impegnati a riequilibrare attivamente le loro riserve d’acqua. Nel caso dei pioppi, la ricerca ha dimostrato che questi alberi non riposano durante la notte ma lavorano per redistribuire i liquidi che utilizzano durante il giorno, completando il processo prima che spunti il giorno.
“Come tutti gli organismi viventi, anche gli alberi devono resistere e adattarsi agli stress ambientali che incontrano durante la loro vita – continua Sebastiani – Se non riescono in questo intento, l’organismo viene danneggiato e nei casi estremi muore”.
Durante il giorno invece un ruolo cruciale lo gioca l’aumento di zuccheri solubili nel fusto, originati dalle riserve di amido e dalla fotosintesi. Si gettano in questo modo le basi per comprendere il ruolo delle molecole con funzione osmotica capaci di garantire il benessere degli alberi nei periodi di siccità.
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