Nella Macchia Lucchese saranno piantati 3400 alberi di specie autoctone che, a differenza dei pini marittimi, non vengono attaccate dal Matsococcus.
VIAREGGIO (Lu) – I pini marittimi della Macchia Lucchese non hanno resistito all’attacco del Matsococcus, la terribile cocciniglia che sta colpendo questa specie arborea in tutta la Toscana e non solo. Per ottenere un bosco più resistente, l’Ente Parco interverrà nell’area con un progetto che prevede, dopo la rimozione dei pini marittimi secchi – e quindi una bonifica dell’area dal rischio incendi e diffusione di patogeni nel bosco vicino – il rimboschimento con piante autoctone e caratteristiche del paesaggio: soprattutto lecci, ma anche frassini, ontani, pioppi bianchi e pini domestici che a differenza dei pini marittimi non vengono attaccati dal Matsococcus.
Il rimboschimento sarà in pratica un’integrazione della lecceta già presente sotto i pini. Infatti saranno poche le aree che resteranno denudate dopo il taglio dei pini, che lascerà in piedi tutto il leccio già presente. “L’obiettivo è rinforzare la foresta per renderla più pronta ad adattarsi ai cambiamenti climatici, in grado di affrontare avversità atmosferiche e biologiche e capace di proteggere le zone interne dai venti marini” – spiega Giovanni Maffei Cardellini, presidente dell’Ente Parco.
“Saranno piantati 250 alberi per ettaro su una superficie di 13,5 ettari nella fascia che va da viale Kennedy fino a via della Guidicciona, per un totale di 3400 piante” continua il direttore Gaddi. L’intervento sarà fatto con particolare attenzione al sistema dunale, utilizzando solo mezzi adatti ai luoghi; le piantine saranno protette una per una da daini e cinghiali e saranno monitorate per 5 anni con irrigazione e ulteriori piantagioni in caso di mancato attecchimento.
Si tratta di un intervento finanziato dall’Unione europea per 227 mila euro tramite la Regione Toscana per recuperare le aree attaccate dal Matsucoccus. I lavori seguono il progetto pilota già sperimentato sempre a Torre del Lago su un ettaro, totalmente finanziato dal Parco, che è servito a capire le migliori modalità da applicare all’intervento più grande. Analoghi lavori sono appena iniziati alla Bufalina (12 ettari).
Fonte: Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli
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