La nostra non è una battaglia contro la plastica come materiale in sé; contestiamo il suo uso smodato, che non siamo in grado di autogestire.
Fridays For Future Prato
Ci sentiamo di rispondere a quanto pubblicato dal quotidiano La Nazione in data di venerdì 8 novembre per quanto concerne la Plastic Tax.
Possiamo comprendere la perplessità espressa dalla redazione del quotidiano circa la battaglia alla plastica. Tuttavia, in quanto collaboratori nella stesura della prima mozione di Prato Plastic Free approvata dal Consiglio del Comune di Prato, teniamo a precisare che la preoccupazione legata alla plastica non si pone in contrasto al materiale in sé, ma al suo uso smodato. Ricordiamo che la plastica è un materiale che è stato creato per durare nel tempo, non per formare oggetti usa e getta. Come abbiamo sempre dichiarato, la nostra non è una battaglia contro la plastica, ma contro la brutta pratica del monouso.
Inoltre, rispondiamo al neo-presidente de Il Resto del Carlino Michele Brambilla, il quale afferma che “La plastica evita altri inquinamenti: ad esempio, conservando cibi che altrimenti dovrebbero essere gettati via“. Questo è un altro aspetto fondamentale della battaglia ambientalista: va cambiato radicalmente il nostro stile di vita, in virtù di un impatto ambientale inferiore di quello attuale.
Questo si traduce anche nel cominciare ad adottare uno stile di vita ecologicamente più consapevole, ad esempio evitando di comprare tanto cibo da essere costretti a conservarlo in plastica che si potrebbe evitare di usare. Se la politica fosse davvero ecologista, starebbe cambiando tutto il sistema legato alla produzione dei materiali, alla coltivazione, alle infrastrutture, all’edilizia, all’energia… In altre parole, all’intero sistema economico. Evidentemente il cambiamento (quello vero, non quello delle chiacchiere delle campagne elettorali) fa paura.
Infine, un’altra affermazione che riteniamo doveroso smentire dice: “Se davvero avesse a cuore le sorti dell’ambiente, il Governo dovrebbe aumentare (più di quanto non preveda) gli incentivi per il riciclaggio e per le materie alternative: e tassare non di un euro al chilo, ma di mille euro all’etto tutti coloro che buttano via la plastica” in modo inappropriato. Qui siamo, di nuovo, su quella linea sottile che separa la volontà politica dai doveri del cittadino. È evidente che una misura come la Plastic Tax non durerà per sempre, però, viste le circostanze attuali, non possiamo negare le evidenze: non siamo in grado di autogestire l’uso smodato della plastica usa e getta, pertanto non ci si affida più al buon senso del singolo, ma si va a colpire il problema alla radice: i produttori. È il gioco più vecchio del mondo.
L’ambientalismo non è una cosa di tendenza. L’ambientalismo racchiude quella rivoluzione con la quale si può realmente cambiare tutto il sistema economico e sociale. L’ambientalismo è il primo spiraglio di politica dopo venticinque anni di antipolitica.
Ottimo articolo ben argomentato, forza Friday for Future!