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Il taglio di 17 pini a Marina di Carrara solleva le proteste dei residenti

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L’associazione ecologista GrIG che ha presentato tre istanze: “L’intervento non era esentato all’obbligo di autorizzazione paesaggistica, che invece non è stata richiesta”.

 

MARINA DI CARRARA (Ms) – Nei mesi scorsi il taglio di 17 pini lungo il viale Colombo, a Marina di Carrara, ha sollevato le proteste dei residenti. L’obiettivo del Comune di Carrara, secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbe quello di sostituirli con esemplari di Palma messicana (Washingtonia Robusta), una specie decisamente fuori dal nòvero di quelle autoctone come i Pinus.

Su segnalazione dei cittadini l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (GrIG) aveva inoltrato il 13 giugno un’istanza al Comune di Carrara e ai Carabinieri Forestali, informando anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.

“Nel periodo primaverile ed estivo – scrive il GrIG in una nota – sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica (art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.,). Tali divieti sono ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015 e s.m.i. Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche nel periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale”.

Dopo ulteriori accertamenti era emerso che l’intera zona, compreso il viale, è “tutelata con specifici provvedimenti di individuazione ai fini del vincolo paesaggistico”. L’intervento di taglio dei pini dunque, secondo quanto sostiene il GrIG, non è esentato dall’obbligo di autorizzazione paesaggistica.

La norma infatti, informa l’associazione, esenta dalla necessità di autorizzazione paesaggistica solo la “sostituzione o messa a dimora di alberi e arbusti, singoli o in gruppi, in aree pubbliche o private, eseguita con esemplari adulti della stessa specie o di specie autoctone o comunque storicamente naturalizzate e tipiche dei luoghi, purché tali interventi non interessino i beni di cui all’art. 136, comma 1°, lettere a, b, del Codice, ferma l’autorizzazione degli uffici competenti, ove prevista”.

E dunque per le aree tutelate con vincoli paesaggistici “discendenti da specifici provvedimenti di individuazione” l’autorizzazione paesaggistica sembra proprio necessaria. Era stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica per il taglio dei Pini e la loro sostituzione? Per accertarlo il GrIG aveva inoltrato l’8 luglio una nuova istanza di accesso civico e informazioni ambientali al Ministero per i beni e attività culturali, alla Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Lucca, al Comune di Carrara e ai Carabinieri Forestali, informando anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.

Non avendo ricevuto nessuna risposta, il 12 settembre il GrIG ne aveva inviato un’altra: il vincolo paesaggistico tutela anche gli alberi o no? “Come il Cielo ha voluto – continua l’associazione – finalmente la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Lucca ha risposto (nota prot. n. 10967 del 17 ottobre 2019) specificando di non aver ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione paesaggistica per il taglio degli alberi e la loro sostituzione, ma di ritenerla “purtroppo” non necessaria, non si sa in base a quale interpretazione”.

La Soprintendenza ha anche coinvolto la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e l’Ufficio legislativo del MIBACT affinché dessero un’interpretazione definitiva in materia ma, commenta il GrIG, a quanto è dato sapere senza alcun esito.

Alla fine hanno risposto anche i Carabinieri Forestali di Massa specificando che, a loro parere, gli interventi di taglio degli alberi sotto il profilo paesaggistico sono “liberamente eseguibili nel rispetto dei requisiti di legge”, mentre “non vi sarebbe stata alcuna violazione della normativa di salvaguardia dell’avifauna selvatica nidificante visto che sono stati rinvenuti nidi di Tortora dal collare (Streptopelia decaocto), ma i relativi tagli degli alberi sono stati sospesi”.

“Nel mentre – conclude il GrIG – ai tentennamenti e ai dubbi degli organi centrali e periferici del Ministero per i Beni e Attività Culturali hanno risposto le motoseghe del Comune di Carrara. E gli alberi sono venuti giù come le stelle e il gradimento di un’amministrazione comunale che ha fatto della prepotenza verso l’ambiente e i cittadini un discutibile punto di vanto”.