“Pubblicità martellante su rispetto dell’ambiente e del lavoro mentre nei fatti si continua ad alimentare modello di produzione insostenibile per l’ambiente”.
di Gabriella Congedo
FIRENZE – “Ecologisti di facciata”. Sull’onda di questa denuncia ieri, martedì 29 ottobre, gli attivisti di Fridays For Future Firenze hanno organizzato un presidio alla Coop di Novoli. L’obiettivo, smascherare “le responsabilità della grande distribuzione alimentare nella crisi climatica e nella devastazione ambientale che affligge il nostro pianeta”.
Ormai il movimento Fridays For Future Firenze è uscito dai confini dei “Venerdì per il Futuro” e ha lanciato uno stato di mobilitazione permanente. Questa settimana è dedicata appunto alla grande distribuzione alimentare e all’atteggiamento di finta sostenibilità adottato da molte catene e grandi marchi. Una condotta che si può condensare in una sola parola: greenwashing, la strategia di marketing che consiste nel dotarsi di una facciata “green” senza che questo corrisponda a un cambiamento reale.
Di questa furba strategia la Coop sarebbe un esempio da manuale con la sua martellante campagna di comunicazione incentrata sul rispetto dell’ambiente, il controllo della filiera di produzione e la riduzione degli imballaggi mentre poi gli scaffali sono pieni dei prodotti dei grandi marchi che producono inquinando e tutto è imballato nella plastica, come in qualunque altro supermercato.
“La Coop si nasconde da anni dietro a un supposto “codice etico” e invade le città di pubblicità su quanto rispetterebbe l’ambiente e i lavoratori – accusa Fridays For Future Firenze – facendosi promotrice, a parole, della transizione ecologica, mentre nei fatti continua ad alimentare un modello di produzione insostenibile per l’ambiente.
Negli ultimi mesi ha addirittura cominciato a mettere in campo iniziative che invitano i consumatori a comprare marchi “ecologici”, scaricando di fatto la responsabilità della devastazione ambientale sui cittadini, mentre sui suoi scaffali si continuano a trovare tutti i prodotti di quelle multinazionali che sfruttano e devastano i territori”.
Di fronte alla concentrazione del mercato alimentare nelle mani di poche e rapaci multinazionali – sono solo dieci quelle che ne detengono il 70% – Fridays For Future chiede che, al di là dei proclami, la Coop si assuma le sue responsabilità e smetta di vendere i loro prodotti.
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