Un gioiello dimenticato sull’antico cammino dei pellegrini con le pitture quattrocentesche che si stanno perdendo. L’associazione l’ha inserita nella Lista Rossa dei Beni culturali in pericolo.
di Mariarita Signorini
Presidente nazionale Italia Nostra
BARBERINO DEL MUGELLO (Fi) – Nel piccolo borgo di Galliano, vicino a Barberino del Mugello, c’è una cappellina con quadretti appesi alle pareti, piccole mensole e persino un contatore della luce ancorato al muro. Inginocchiatoi, tavolini e sedie appoggiate alle pareti affrescate. La pittura è in gravi condizioni, con l’ingiallimento della superficie e quel tono color cuoio, che tante volte ho incontrato nel mio lavoro di restauratrice, un tono sordo che uniforma tutto a un colore terroso e cupo.
Umidità e condensa hanno già fatto perdere ampi brani di pittura ma s’intravede ancora una parte di affresco non ultimato e allo stato di sinopia. Probabilmente hanno trattato le pareti con olii, nell’intento di rendere più visibile la pittura, sostanze che poi si sono ossidate virando al bruno, complice anche il fumo di candele, ma sotto s’indovinano i colori e la pittura è bella e poetica: siamo sicuramente nel XV secolo. All’esterno della cappellina negli anni scorsi è stato addossato al muro un garage, costruzione che di sicuro non giova alla conservazione del manufatto.
La piccola cappella è posta sulla via che incrocia l’antica via Flaminia militare e vicina alla Via degli Dei, uno dei percorsi più importanti dell’Appennino, il cammino che collega Bologna a Firenze: 130 km fra la natura dell’Appennino tosco emiliano e la sua storia secolare. La cappellina è dunque prossima a questo importante percorso, che negli ultimi 10 anni Italia Nostra ha letteralmente salvato da devastanti progetti di eolico industriale prospettati nella valle dell’Acqua Cheta, citata da Dante nella Divina Commedia (XVI Canto dell’Inferno, canti 94-105).
Questi luoghi, che ho contribuito in prima persona a tutelare, mi sono particolarmente cari. Nei secoli pellegrini e viandanti si raccomandavano a Dio prima d’intraprendere il tragitto, allora irto d’insidie, pregavano forse in questa cappellina votiva, che nasconde ancora il suo tesoro agli occhi dei più.
Restauriamola allora e portiamone a galla la bellezza, ridando decoro a questo gioiello negletto. Italia Nostra ha già inserito il sito nella Lista Rossa dei Beni culturali in pericolo e farà la sua parte per la valorizzazione di questo luogo, a fianco della popolazione, confidando nell’impegno delle amministrazioni locali.
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