È il primo climate case mai intentato in Italia. La campagna “Giudizio Universale” è promossa da una galassia di movimenti, associazioni e cittadini.
Per la prima volta in Italia un gruppo di movimenti, associazioni e cittadini intenterà una causa allo Stato per “inazione di fronte ai cambiamenti climatici”. La campagna “Giudizio Universale – Invertiamo il processo” è stata lanciata il 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Il movimento per la giustizia climatica rappresenta oggi uno dei fenomeni più rilevanti sulla scena internazionale, con la sua denuncia dell’immobilismo dei poteri pubblici nella protezione dei diritti umani connessi al clima. Lo dimostra la straordinaria diffusione del movimento Fridays for Future innescato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg.
Nonostante gli Accordi di Parigi gli Stati non stanno facendo molto per arginare la catastrofe climatica. Da questo punto di vista, l’Italia non fa eccezione. Il nostro Paese ha obiettivi di riduzione delle emissioni scarsamente ambiziosi e non in linea con le raccomandazioni espresse dalla comunità scientifica per centrare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro la soglia prudenziale dei +1,5 °C.
Non abbiamo più molto tempo, spiegano gli organizzatori della campagna, “serve un deciso cambio di passo per invertire la rotta nei prossimi 11 anni o gli scompensi climatici porteranno enormi aree del pianeta a subire l’impatto sempre più grave e frequente di fenomeni estremi come inondazioni, ondate di caldo, alluvioni e siccità.”
Eventi meteorologici estremi che, se si continuerà a non fare nulla, diventeranno sempre più frequenti anche in Italia.
Intentare causa per il diritto al clima è ormai una pratica diffusa in tutto il mondo. Sono ad oggi più di 1000 i contenziosi che vedono la società civile in oltre 25 Paesi portare alla sbarra lo Stato, le imprese o singoli progetti dal forte impatto sul clima. In Olanda per esempio, nel 2015, un migliaio di persone hanno fatto causa allo Stato per le scarse politiche climatiche, vincendo il ricorso in primo e in secondo grado con sentenze di condanna che hanno imposto al governo di rivedere i suoi piani.
E adesso tocca all’Italia. In autunno il deposito dell’atto di citazione sancirà l’avvio del primo climate case mai intentato nel nostro Paese. “La campagna Giudizio Universale è patrimonio di tutte le organizzazioni e i movimenti sociali impegnate in questi mesi contro i cambiamenti climatici – dichiarano gli organizzatori – e vuole essere un ulteriore strumento di pressione per il nostro governo in vista della prossima Conferenza Mondiale sul Clima in Cile, per fare in modo che la COP di Santiago non sia l’ennesima occasione sprecata”.
Per saperne di più: www.giudiziouniversale.eu
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