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Progetto vivaismo sostenibile presentato a Pistoia. Sarà la volta buona?

Vivaio
Il Progetto Integrato di distretto dell’Associazione Vivaisti Italiani parteciperà a un bando regionale. Enrico Rossi: “Buona notizia, auspichiamo una Toscana fito-free in ogni settore”.

 

di Gabriella Congedo

PISTOIA – Il titolo lascia ben sperare. Si chiama “Vivaismo per un futuro sostenibile” il PID (Progetto Integrato di Distretto) che l’Associazione Vivaisti Italiani – a nome del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia – sta presentando oggi in una riunione con le aziende del settore al circolo di Masiano. L’obiettivo è quello di accedere ai contributi del bando regionale del 2019 sui Progetti integrati di distretto agroalimentare.

Tra le azioni previste dal progetto, accanto all’ammodernamento delle aziende e al miglioramento delle modalità di commercializzazione, figura il punto che sta sicuramente più a cuore ai cittadini che accanto ai vivai ci vivono: l’adozione di tecniche di produzione a basso impatto ambientale. Tradotto: riduzione drastica nell’uso di pesticidi.

“E’ una buona notizia quella che annuncia il progetto dell’Associazione vivaisti italiani per ridurre l’utilizzo dei pesticidi nelle coltivazioni a vivaio – commentano il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni – Non sta a noi amministratori giudicare se la proposta ha i requisiti per poter accedere ai finanziamenti regionali, ma siamo convinti che ogni sforzo per rendere le produzioni agricole e agroalimentari più ambientalmente sostenibili vada incoraggiato e, se possibile, finanziato”.

“E’ inoltre positivo – aggiungono Rossi e Fratoni – che si tratti di un progetto di sviluppo territoriale e di programmazione dal basso che è in linea con la filosofia del Programma di sviluppo rurale che si ripromette di sostenere tutte le attività che hanno tra le loro finalità quella della riduzione dell’impatto ambientale. E’ un impegno che va oltre la questione dell’uso del glifosate per approdare a una nuova filosofia che prevede una riduzione nell’uso di tutti gli agrofarmaci, dagli erbicidi, ai fungicidi, agli insetticidi, nella direzione che noi auspichiamo, quella di una Toscana fito-free in ogni settore, dal vivaismo all’agroalimentare”.

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