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Sentenza Tar su aeroporto, la Regione ricorrerà al Consiglio di Stato

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Enrico Rossi: “Grillismo sconfitto nelle urne è diventato malattia invasiva della cultura politica. Dispiace che bravi e autorevoli sindaci siano stati ammorbati da queste nefaste influenze”.

 

FIRENZE, PRATO – La Regione Toscana ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR (leggi qui l’articolo) che proprio ieri ha accolto i ricorsi dei Comuni della Piana e dei comitati contro il decreto ministeriale di Via per la seconda pista dell’aeroporto di Firenze. Secondo il Tar non sarebbe stata fatta una corretta istruttoria e lo dimostrerebbe il numero elevato di prescrizioni, circa 173, contenute nella stessa valutazione di impatto ambientale.

Argomentazioni che la Regione non condivide affatto e contro le quali è intenzionata a opporsi con tutti gli strumenti di legge. “Il progetto di riqualificazione dell’aeroporto fiorentino di Peretola – dichiara il presidente Enrico Rossi -, alla luce della normativa in materia, ha esplicitato tutti i profili progettuali e ambientali necessari a una valutazione esaustiva di tutti gli impatti. Il percorso che ha condotto al rilascio del provvedimento di Via e l’ingente produzione di elaborati relativi alla riqualificazione dello scalo fiorentino smentiscono infatti la presunta insufficienza in questione. A nostro avviso, la presenza di numerose prescrizioni costituisce un’ulteriore conferma della densità e dell’accuratezza dell’istruttoria”.

Non ci sarebbe dunque nessun motivo per dubitare della correttezza del procedimento di Via, terminato con un provvedimento positivo di compatibilità ambientale. Ed è sulla base di questa convinzione che la Regione Toscana presenterà appello davanti al Consiglio di Stato.

Ma Rossi non risparmia una stoccata finale ai Comuni che hanno presentato i ricorsi: Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto, Carmignano, Poggio a Caiano e Prato. “Si deve con amarezza prendere atto – conclude – come il grillismo sconfitto nelle urne sia una malattia invasiva della cultura politica odierna caratterizzata dalla volontà di cavalcare spinte localistiche e corporative mettendo in secondo piano l’interesse collettivo, il lavoro e persino il rispetto dell’ambiente. Dispiace che autorevoli e bravi sindaci siano stati ammorbati da queste nefaste influenze”.