L’hanno organizzata gli Amici del Padule di Fucecchio con WWF, Legambiente, Italia Nostra e LIPU. Si chiede che venga mantenuta la gestione unitaria della riserva naturale.
di Iacopo Ricci
Una marcia, silenziosa per salvaguardare la quiete dei luoghi, è quella organizzata per sabato 11 maggio dagli Amici del Padule di Fucecchio insieme alle associazioni ambientaliste storiche WWF, Legambiente, Italia Nostra e LIPU.
Un’azione che gli organizzatori ritengono necessaria per convogliare l’attenzione sull’annosa questione dell’amministrazione della riserva naturale. Dopo 22 anni di gestione unitaria affidata al Centro Ricerca Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, situato a Castelmartini di Larciano, la soluzione proposta dalla Regione Toscana va infatti verso una frammentazione amministrativa e gestionale e le competenze sul territorio sarebbero divise tra vari Comuni.
“I beni della riserva – dichiarano gli organizzatori – il Centro Visite di Castelmartini, l’Osservatorio faunistico delle Morette e la riserva stessa, finora gestiti dal Centro Ricerca Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio con ottimi risultati, verranno spezzettati e assegnati ai Comuni su cui ricadono (Centro Visite a Larciano e l’Osservatorio a Ponte Buggianese), che faranno separatamente dei bandi per la gestione. Questo progetto va a declassare di fatto la riserva naturale (peraltro inserita fra le Zone Umide di importanza internazionale, secondo la Convenzione di Ramsar) in un bene di importanza locale da gestire in modo frammentato da parte di piccolissime municipalità, che finora non hanno mai mostrato alcuna sensibilità rispetto alla tutela di un’area così delicata e così ecologicamente e naturalisticamente importante. Inutile aggiungere che il Centro di Ricerca, unico organismo che negli anni ha garantito tutela e valorizzazione di questo territorio, verrebbe estromesso, nonostante le promesse”.
Intanto alcuni giorni fa in Consiglio Regionale è stata bocciata la mozione presentata da Sì Toscana a Sinistra con la quale si chiedeva di rilanciare la gestione unitaria del Padule, scongiurando la frammentazione amministrativa e rifinanziando il progetto del Centro di Ricerca anche per il 2019.
“La Regione Toscana invece di valorizzare il Padule insiste con l’ipotesi di frammentazione amministrativa – accusa il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori – per affidarne la gestione a Comuni diversi, sferzando così un colpo mortale al Centro di Ricerca e all’Osservatorio delle Morette. Si tratta di scegliere se difendere e rilanciare il Padule oppure darlo in pasto agli interessi di cacciatori, proprietari terrieri e speculatori. Purtroppo l’assessora Fratoni sta andando in questa seconda direzione, che è quella della frammentazione amministrativa. E il futuro dell’ottimo Centro di ricerca sarà consegnato a un bando del Comune di Larciano”.
MARCIA SILENZIOSA – Sabato 11 maggio
Ore 16.00: ritrovo presso il Centro Visite Castelmartini
Ore 17.30: arrivo al Porto delle Morette
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