Il Comitato per la Salvezza della Pineta si oppone al passaggio della Ciclovia Tirrenica: “Sarebbe intervento invasivo e dannoso, ci sono percorsi alternativi più adatti”.
VIAREGGIO (Lu) – Perché far passare la Ciclovia Tirrenica proprio dalla pineta di Viareggio, che è area protetta e Sito di Interesse Comunitario, quando ci sarebbero percorsi più adatti? È ciò che si chiede il Comitato per la salvezza della Pineta di Viareggio, che ha lanciato una petizione su change.org e l’ha diretta al presidente del Parco di Migliarino – San Rossore, al presidente della Regione Toscana e al sindaco di Viareggio.
La Ciclovia Tirrenica è il percorso ciclabile che, partendo dal confine con la Francia, si svilupperà lungo la costa ligure e tirrenica fino a raggiungere Roma, per un totale di circa 1.200 chilometri. Un progetto ambizioso che dovrebbe dare una bella spinta alla cosiddetta “mobilità sostenibile”. Peccato che tra le previsioni ci sia anche quella di far passare la pista ciclabile – secondo quanto risulta al Comitato – dal viale sterrato che collega la Darsena di Viareggio con Marina di Torre del Lago. Un intervento che, secondo i proponenti la petizione, comprometterà senza rimedio l’equilibrio ambientale della Pineta e del Parco.
“Ancora una volta siamo obbligati a mobilitarci – scrive il Comitato nel testo della petizione – per difendere l’integrità della Pineta e del Parco di Migliarino. Questa volta in ballo c’è il progetto, già tante volte sentito, di far passare la cosiddetta “ciclovia tirrenica” dal viale sterrato che collega la Darsena di Viareggio con Marina di Torre del Lago.
Sembrerebbe una cosa da nulla… Anzi, non è forse cosa buona e giusta incentivare la mobilità e il turismo in bicicletta? Ci sono però diversi “ma”:
1) Nella visione di certuni, “pista ciclabile” significa asfaltare il fondo, garantire una larghezza “adeguata al passaggio di mezzi di soccorso” (quindi realizzare una strada vera e propria), impiantare lampioni ecc… Si tratterebbe quindi, in tal caso, di una vera e propria opera di urbanizzazione primaria, in una zona che, oltre a rientrare nel Parco, è anche riserva naturale e Sito di Interesse Comunitario, e dovrebbe quindi restare intatta: con una tale pista la continuità dell’ambiente di duna, dalla spiaggia fino alla macchia e alla pineta, verrebbe interrotta e troncata dall’intrusione di un elemento artificiale.
2) A parte questo, il “Vialone” tra Viareggio e Torre del Lago è già una pista agevolmente percorribile in bici: non si vede quindi la necessità di alterarlo con interventi invasivi.
3) Se proprio si vuole realizzare una pista con le caratteristiche di cui sopra, c’è abbondanza di percorsi più adatti (è già stato proposto il viale dei Tigli, o meglio ancora il viale dei Lecci, che passa subito a monte della tenuta Borbone).
Insomma: l’amministrazione di Viareggio, con questa proposta, riconferma una autentica ossessione per le strade inutili e anche un’appassionata propensione a girare intorno alla Pineta e all’area protetta, come un branco di lupi affamati intorno alla preda, cercando di creare dei precedenti per “riqualificazioni” e “valorizzazioni”.
Noi invitiamo il Parco a svolgere la sua funzione di tutela della zona che gli è affidata, senza cedere a pressioni e condizionamenti. Invitiamo Comune e Regione a recedere da progetti i quali, a meno di non supporre un intento non dichiarato (che sarebbe, d’altronde, fin troppo scoperto), sono privi di costrutto. Invitiamo infine il Ministero dell’Ambiente e l’Europa e tenere sott’occhio la questione, perché l’area interessata, la cui protezione è considerata da qualcuno un fastidioso impaccio per lo “sviluppo del territorio”, è un patrimonio di importanza nazionale e sovranazionale, che non può venir sacrificato per interessi locali, comunque ottusi e di corto raggio”.
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