In un’atmosfera di entusiasmo e allegria centinaia di persone hanno sfilato chiedendo meno chimica nei campi e un’agricoltura più vicina alla natura.
Radda in Chianti, Gaiole in Chianti (Si) – La giornata tutt’altro che primaverile non ha fermato l’impeto dei partecipanti alla marcia Stop Pesticidi che domenica 14 aprile hanno sfilato nei paesi di Radda e di Gaiole in Chianti attraversando campagne e frazioni. Una lunga teoria di ombrelli e un’atmosfera gioiosa nonostante la pioggia a tratti battente. Centinaia di persone hanno dato vita a un corteo gridando slogan come “stop pesticidi basta glifosato“, “difendiamo la natura vogliamo un’altra agricoltura“.
Ai tanti arrivati dai Comuni del Chianti senese e fiorentino si sono aggiunte decine di persone provenienti da tutta la provincia e da altre zone della Toscana, anche grazie all’autobus messo a disposizione dagli organizzatori.
Il comitato promotore composto da WWF – CAI – Legambiente – ISDE – Biodistretto del Chianti – Biodistretto di San Gimignano si è detto soddisfatto dell’esito della giornata e ha ribadito che “l’evento rappresenta un importante punto di partenza trasversale per traghettare il territorio verso un’agricoltura ecologica, rispettosa dei consumatori e dell’ambiente e che ponga in primo piano la salute dei cittadini e del territorio”.
La marcia Stop Pesticidi ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Radda in Chianti e Gaiole in Chianti e l’adesione di Castelnuovo Berardenga. Ma moltissime sono state le adesioni anche dalle associazioni del territorio.
Lo scopo era quello di portare l’attenzione sull’imminente revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, per il quale si chiedono regolamentazioni più severe.
Queste le principali rivendicazioni:
- Raggiungere almeno il 40% della superficie agricola nazionale a biologico entro il 2030 utilizzando meglio i finanziamenti europei per l’agricoltura.
- Ridurre i rischi per i residenti nelle aree rurali e gli agricoltori fissando distanze minime di sicurezza dalle abitazioni e dalle coltivazioni biologiche per difenderle dal rischio di contaminazione accidentale.
- Nei siti Natura 2000 e nelle altre aree protette deve essere vietato l’utilizzo di pesticidi pericolosi per gli habitat e le specie selvatiche, con misure regolamentari vincolanti di conservazione della biodiversità.
- Adottare tecniche biologiche per la manutenzione delle aree non agricole (rete viaria, ferroviaria) con particolare attenzione al verde pubblico e agli spazi utilizzati dalla popolazione residente nelle città.
- Prevedere il divieto totale del glifosate in Italia entro il 2022, escludendo qualsiasi ipotesi di rinnovo dell’autorizzazione concessa per cinque anni dall’Unione Europea il 27 novembre 2017.
- Definire criteri più rigorosi per la concessione delle deroghe per l’utilizzo di pesticidi di norma vietati a causa della loro pericolosità per la salute umana e per gli ecosistemi.
- Rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee, nel suolo e nel cibo.
“Ora l’azione si svilupperà nel territorio per una capillare informazione e sinergia tra associazioni e agricoltori, istituzioni e consumatori – annunciano gli organizzatori – Un futuro migliore ci aspetta e sarà biologico”.
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