Venerdì 12 aprile incontro con l’Università di Cambridge alla Sant’Anna di Pisa. Una riflessione su come tessuti e organi siano sincronizzati nel corpo sano e diventino instabili in quello malato.
PISA – La cronobiologia è lo studio del tempo negli organismi viventi. Ogni organismo, tessuto o cellula presenta un orologio interno in grado di scandire le attività quotidiane nelle 24 ore, sincronizzando la vita ai cicli di alba e tramonto. Il passaggio per questa branca della scienza dal laboratorio alla clinica è stato consacrato nell’ottobre 2017, quando il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia è stato assegnato a Young, Rosbash e Hall per le loro scoperte sui meccanismi molecolari che controllano il ritmo circadiano.
Su questo tema venerdì 12 aprile (inizio ore 8.30, presso la sala grigia dell’Istituto TECiP della Scuola Superiore Sant’Anna) l’Istituto di Scienze della Vita della Sant’Anna ha organizzato una giornata di incontro, dialogo e scambio di idee con il Laboratory of Molecular Biology dell’Università di Cambridge. Partecipa il professor John O’Neill che, con il suo team, è fra i leader in questo settore di ricerca e ha contribuito a identificare gli ingranaggi dell’orologio biologico indipendenti dal DNA e a studiarne l’impatto su processi biologici di spiccato interesse medico come la guarigione di lesioni cutanee.
Il fil rouge dello scambio di idee dell’incontro di venerdì 12 aprile è il tema della resilienza, ovvero la capacità di un organismo di rispondere in maniera adeguata a uno stress esterno, e di come essa sia condizionata dal tempo segnato dal nostro orologio interno. Partendo dal come e dal perché l’orologio della vita abbia scelto di ticchettare, si giunge a una riflessione su come tessuti e organi siano sincronizzati nel corpo sano e diventino instabili in quello malato. Sotto i riflettori cuore e cervello, seguendo un copione dal taglio traslazionale, ovvero dalla ricerca di base al letto del paziente.
Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna
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