Attualità Ecosistema

Pulizia Zona Umida di Mola: neanche la pioggia ferma i volontari elbani

Foto dalla pagina Facebook  di Legambiente Arcipelago Toscano
Foto dalla pagina Facebook di Legambiente Arcipelago Toscano
Buona partecipazione nonostante il tempo pessimo, tolti decine di sacchi di rifiuti e molti detriti. Le mareggiate di fine autunno avevano trasformato Mola in una discarica.

 

ISOLA D’ELBA (Li) – Pioggia battente, vento e freddo non hanno fermato i volontari elbani chiamati da Legambiente, Diversamente Marinai e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano a ripulire l’Area Umida di Mola, al confine tra i Comuni di Porto Azzurro e Capoliveri, per celebrare la Giornata Mondiale delle Zone umide.

Pulizia Mola_2L’iniziativa, che fa parte del progetto Pelagos Plastic Free, mirava a ripulire almeno in parte il disastro causato dalle mareggiate di fine autunno che avevano trasformato Mola in una vera e propria discarica di rifiuti portati dal mare –plastica soprattutto – ma anche imbarcazioni e altri materiali e, come racconta Maria Frangioni, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, «Quando abbiamo cominciato a montare il nostro gazebo giallo per dare un po’ di riparo dalla pioggia battente ai nostri volontari, pensavamo proprio che non ce l’avremmo fatta. Eravamo quasi convinti di rimandare. Poi, piano piano, tra qualche timido raggio di sole, sono cominciati a spuntare anche altri e alla fine eravamo decine e, mentre la pioggia ha ricominciato a cadere e soffiava un vento gelido, in fin dei conti forse è stata la più partecipata pulizia di Mola fatta nella storia di Legambiente. E Mola la abbiamo ripulita molte volte».

Poco prima Umberto Mazzantini, consigliere del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, aveva spiegato quali sono i progetti dell’Ente per recuperare Mola: divieto di ingresso ai mezzi motorizzati; ricostruzione di una duna costiera con alle spalle un laghetto salmastro; realizzazione di due stagni di acqua dolce; trasformazione già in corso di un rudere in un centro visite con due piccoli stagni dedicati alle zone umide.

«E’ un progetto che punta a rendere davvero Mola quel rifugio per le specie migratrici e stanziali che ormai avevamo quasi del tutto perso – ha detto Mazzantini – Quella che oggi sembra un’area devastata potrà risorgere e occorre procedere rapidamente anche alla rimozione delle troppe barche abbandonate e portate dalla mareggiata. Il Parco si sta muovendo anche per risolvere presto questo problema».

Nonostante i volontari non fossero pochi – c’erano anche diversi bambini – alla fine si è potuta pulire solo l’area retrostante la spiaggia, restano ancora i rifiuti al di là del fossone di Mola, per il quale il progetto del Parco prevede un ripristino della foce originaria.
«Ci saranno altre occasioni nei prossimi mesi, magari in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro visite – assicura la Frangioni – e stiamo organizzando una grossa manifestazione elbana per Pelagos Plastic Free. Intanto ringraziamo Esa per la collaborazione e soprattutto gli operai che hanno passato la mattina di domenica con noi per ritirare decine di sacchi di rifiuti».

Insomma, la Giornata delle Zone Umide all’Elba è stata umida davvero, ma la pioggia e il freddo non hanno fermato i volontari e a Legambiente Arcipelago Toscano concludono: «All’Elba sta davvero cambiando qualcosa nella percezione che ha la gente dell’ambiente, se fosse stato tempo buono probabilmente saremmo stati più del doppio. Per noi è una grossa soddisfazione»

Fonte: Legambiente Arcipelago Toscano

Tags