Ieri presidio di comitati e cittadini della Valle del Serchio davanti al palazzo della Regione. Giani ha assicurato ai manifestanti che si terrà conto della volontà popolare.
FIRENZE – Nel pomeriggio di ieri, martedì 29 gennaio, sono state consegnate le circa 8.700 firme raccolte nel territorio della Valle del Serchio che chiedono alla Giunta e al Consiglio Regionale della Toscana di non autorizzare la costruzione del gassificatore progettato da KME a Fornaci di Barga.
Un nuovo atto della protesta che va avanti da mesi contro il progetto del colosso del rame KME – ora in fase di valutazione da parte della Regione – di costruire nello stabilimento di Fornaci di Barga un pirogassificatore per bruciare gli scarti (pulper) delle cartiere e altri rifiuti.
La raccolta delle firme organizzata dal comitato “La Libellula” è iniziata i primi di ottobre e si è conclusa il 17 gennaio. Tra i firmatari anche 18 dei 20 sindaci dei Comuni della Media Valle e Garfagnana. Gli unici a non firmare sono stati i primi cittadini di Sillano-Giuncugnano e quello di Coreglia.
Fin da prima delle 15 le circa 100 persone venute dalla valle sia con i pullman organizzati dalla Libellula che con mezzi propri hanno manifestato pacificamente in via Cavour davanti al palazzo della Regione con striscioni, cori, tamburelli e fischietti.
La consegna fisica delle firme è avvenuta verso le 15.30 nelle mani del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, sceso in strada per riceverle insieme ad alcuni consiglieri, tra i quali Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra, Giacomo Giannarelli dei 5 Stelle e Ilaria Giovannetti del PD.
Stamani, secondo quanto si apprende da una nota della Libellula, il Consiglio Regionale dovrebbe confermare il no sostanziale al gassificatore; Lo stesso presidente Giani ha dichiarato davanti ai manifestanti che il Consiglio terrà conto in primo luogo della volontà della comunità locale.
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